È passato qualche giorno dall’uscita dell’indie Summer In Mara su PC e Nintendo Switch (con la release su PS4 e Xbox One prevista nei prossimi mesi) e ora siamo pronti a dirvi se si tratta di un titolo a cui vale la pena dare una chance, dopo averlo provato su Steam. Il titolo è nato dopo una campagna di crowdfunding di successo ed è sviluppato da Chibig Studio (Deiland).
Summer in Mara è un’avventura dalle atmosfere leggere e solari, con componenti di crafting e farming ed anche una natura esplorativa. Inizieremo la nostra storia nei panni del giovane Koa in una sperduta isola nella regione denominata Mara: Koa viene cresciuto da Yaya Haku, una creatura dalle sembianze particolari facente parte della specie che popola questa speciale regione. Koa però è un essere umano che, come ci viene mostrato nella sequenza di apertura del gioco, viene trovato proprio da Yaya Haku dopo un naufragio.
La parte iniziale del gioco con Yaya Haku funge da vero e proprio tutorial, in cui iniziamo ad apprendere le meccaniche di crafting e farming e a conoscere qualche dettaglio sul mondo di gioco. Una volta terminata questa prima parte e rimasti soli, prenderà il via la vera avventura, una volta che, dopo qualche lavoretto fai-da-te, potremo lasciare finalmente l’isola e proseguire in mare aperto. Scopriremo quindi che il mondo di Mara è ricco di luoghi da scoprire e densamente popolato: la storia ci porterà ad esplorare molti luoghi, a scoprire segreti, a imparare ricette e a conoscere nuovi amici in diverse ore di gioco, comprese numerose quest secondarie. Ma soprattutto a cercare di fermare la crudele corporazione Elit che cercherà in tutti i modi di impossessarsi di questo mondo pacifico. Nonostante i toni leggeri e quasi fanciulleschi, la storia è narrata bene e ci porterà in un viaggio improntato innanzitutto sull’empatia e su valori positivi come l’amicizia, la gentilezza e l’altruismo. Un’esperienza che mi sentirei soprattutto di consigliare ai giocatori più giovani, ma anche agli adulti che gradiscano un’ondata di leggerezza dopo magari aver fatto su schermo esperienze più pesanti e complesse (qualcuno ha detto The Last of Us Parte II?).
Come abbiamo già detto, il titolo è un’avventura con meccaniche di farming e crafting: queste ultime non sono particolarmente complesse o profonde, ma funzionano e compiono il loro scopo, che in sostanza è quello di spingere il giocatore a raccogliere materiali, creare oggetti e componenti per scoprire o sbloccare nuove ricette. A questo si unisce la componente esplorativa, messa in moto dalla storia stessa. Quest’ultima fatica un po’ a prendere il via, ma una volta ingranato saprà regalarvi momenti interessanti. Il ritmo di gioco non è esente da qualche rallentamento soprattutto nelle fasi iniziali, con quest molto semplici che vi porteranno a fare avanti e indietro da un luogo ad un altro, tuttavia proseguendo le cose, fortunatamente, si faranno un po’ più articolate. Purtroppo le diverse ore necessarie ad un ampliamento della possibilità di esplorazione e delle meccaniche potrebbero scoraggiare alcuni a proseguire. Le nuove isole che sbloccherete però, senza svelarvi troppo, si riveleranno certamente più interessanti. Uno degli elementi che forse potevano essere implementati meglio è quello relativo ai viaggi in barca, che si trasformano sostanzialmente in semplici spostamenti che in nulla si differenziano, se non nel fatto che spostiamo una barca con le frecce direzionali, agli spostamenti a piedi.
Summer In Mara ha certamente molte caratteristiche di una produzione indipendente: l’aspetto visivo non grida certo al miracolo e non sono presenti molti dettagli, sia a livello di ambiente (ad esempio non è possibile entrare praticamente in nessun edificio) che di animazione. Tuttavia il mondo di gioco è esteticamente piacevole, nonostante la semplicità, e presenta colori accesi e vivaci. Vista quindi la non eccessiva pesantezza, il gioco è fluido e non presenta problemi particolari di framerate o prestazioni in generale. Uno degli aspetti più riusciti del gioco si cela negli artwork dei vari personaggi, realizzati in cartoon “vecchio stile”, che sembrano essere usciti da un film di animazione Disney di fine anni ’90. Piacevole anche la colonna sonora, che però forse necessita di una maggiore attenzione nel montaggio sonoro, risultando a volte assente all’improvviso e a volte troppo alta di default (è naturalmente possibile regolarne il volume dal menù di gioco). È presente anche il classico ostacolo della lingua, poiché il titolo non è localizzato in italiano ma è presente solamente la lingua inglese in dialoghi, sottotitoli, menù e descrizioni.
Insomma, in generale Summer In Mara si presenta come un’avventura potenzialmente piacevole, prendendo atto della sua natura indipendente e dei difetti più o meno importanti elencati precedentemente. Se siete appassionati comunque di meccaniche di questo tipo e non cercate un’esperienza troppo complessa, potreste pensare di prenderlo in considerazione, anche per il fatto che viene proposto ad un prezzo intorno ai 20 €.