Nel corso degli anni Annapurna Interactive ha costruito la propria fama sulla pubblicazione di videogame indie di assoluta qualità. Piccoli capolavori come What Remains of Edith Finch e Outer Wilds hanno lasciato un segno indelebile in tutti gli utenti che hanno avuto la fortuna di giocarli e il futuro della compagnia sembra proseguire sulla strada intrapresa finora. The Pathless, titolo sviluppato da Giant Squid, è l’ennesima dimostrazione di come un prodotto creato con poche risorse economiche possa distinguersi dalla massa di opere simili, puntando sia sul gameplay che su una visione artistica del medium videoludico incentrato sulla potenza delle immagini mostrate e sulle emozioni che queste ultime suscitano nello spettatore. Abbiamo provato a fondo questa inedita avventura pubblicata in esclusiva PlayStation e nell’articolo che segue condivideremo con voi il nostro parere al riguardo.
Luce e Oscurità
Il mondo di The Pathless è soggiogato dallo “Sterminatore di dei”, un essere malvagio che punta ad ottenere poteri divini soffocando l’intero universo nelle tenebre. Le creature che proteggevano il pianeta, figure luminose dalle sembianze animalesche, sono cadute sotto il giogo del perfido cavaliere e da protettori del regno sono state trasformate nella sua rovina. Svariati eroi hanno provato a porre rimedio alla catastrofe, andando incontro ad una fine prematura e, come prevedibile, noi vestiremo i panni di una di essi, una formidabile arciera dotata della capacità di controllare la luce. Per quanto la trama del titolo possa sembrare piuttosto banale e dall’esito scontato, l’intero percorso narrativo risulta ispirato e appassionante, impreziosito da brevi sequenze filmate ricche di pathos e drammaticità. La durata esigua dell’opera (circa 5/6 ore) non deve trarre in inganno: The Pathless ha una longevità funzionale alla tipologia dell’esperienza proposta, capace inoltre di offrire una sfida impegnativa a tutti i cacciatori di trofei.
Gli Enigmi della Foresta
Il gameplay dell’ultima fatica di Giant Squid è riassumibile in due sezioni sensibilmente diverse, entrambe apparse molto convincenti. La prima è costituita dall’esplorazione di un’enorme foresta, divisa in cinque settori, nella quale dovremo procuraci gli elementi utili all’attivazione di fari capaci di dissipare le tenebre. La seconda invece è dedicata alle spettacolari boss fight, nelle quali dovremo sconfiggere le versioni malvagie delle divinità per poi purificarne l’anima. Gli artefatti necessari all’accensione delle torri sono protetti da barriere di oscurità e richiedono la soluzione di interessanti enigmi ambientali, in cui dovremo alternare le doti balistiche della protagonista, al supporto della sua aquila, in grado di trasportarla in posizioni sopraelevate e di spostare gli oggetti necessari alla rimozione degli ostacoli.
Per scorgere i punti di interesse celati nelle vaste ambientazioni, potremo ricorrere ad una sorta di “vista potenziata” che ci permetterà di individuare gli obiettivi della missione, evidenziati da una nebbia rossa. Per quanto l’eroina sia dotata di un’ampia falcata che le permette di coprire lunghe distanze in poco tempo, deve sottostare all’esaurimento di una barra della stamina che ne limita l’utilizzo continuo. In nostro soccorso avremo dei talismani posizionati in ogni angolo della mappa che se colpiti dalle frecce dell’arco, ci forniranno la ricarica completa dell’indicatore sopracitato e diversi boost temporanei, capaci sia di incrementare sensibilmente il passo della guerriera, sia di spiccare dei salti a diversi metri di altezza. Una volta padroneggiato il meccanismo, vi ritroverete lanciati a folle velocità nell’esplorazione degli scenari, nei quali burroni, laghi e altissime vette innevate costituiranno un ostacolo risibile.
Una soluzione di gameplay riuscita e originale che invoglia l’utente a visitare ogni singolo anfratto delle ambientazioni, annullando del tutto la noia di percorrere centinaia di chilometri a piedi o tramite la planata del forzuto volatile. La giusta complessità degli enigmi è un altro dei punti di forza del titolo. I puzzle che costituiscono il fulcro dell’esperienza di gioco, sono ben congegnati e la logica necessaria alla loro soluzione, vi costringerà ad usare il cervello sfruttando ogni singola abilità a vostra disposizione. Se a questo aggiungiamo una discreta varietà e l’indiscutibile pregio di non risultare mai frustranti, capirete che gli enigmi presenti nel gioco vi offriranno una sfida tanto impegnativa quanto stimolante, tanto più se vorrete completare il prodotto al 100%.
Davide contro Golia
Come anticipato un altro degli aspetti più convincenti dell’opera di Giant Squid è costituito dagli scontri con i giganteschi guardiani. Ogni sezione della foresta è governata da una delle divinità corrotte, resa invulnerabile da una sorta di bozzolo di tenebre che dovremo evitare fino all’accensione dei fari sopracitati. Passarci nelle vicinanze o nel peggiore dei casi, finirci all’interno, comporterà il ferimento della nostra aquila, che dovremo recuperare senza farci scorgere dal boss di turno. Infatti una volta privati della luce del nostro alleato, saremo vulnerabili agli attacchi della creatura mastodontica che ci darà la caccia e a cui basterà un solo colpo per ridurre drasticamente le sfere luminose che abbiamo collezionato. La buona riuscita di queste brevi fasi stealth (seppur non particolarmente originali) e l’adrenalina che si prova nella fuga dalla massa oscura che proverà ad inglobarci, costituiscono una variante gradevole alla continua esplorazione e alla soluzione degli enigmi.
Senza fornire sgraditi spoiler sulle meccaniche proposte nelle boss fight, vi anticipiamo che anche quest’ultime si dividono in sezioni che hanno in comune solo l’appassionante inseguimento iniziale, per poi diversificarsi in combattimenti appassionati. Ogni titano ha i propri punti deboli e comprendere il timing necessario delle offensive e delle schivate sarà l’espediente necessario per avere la meglio. Non essendo presente alcun “game over” alcune di queste battaglie sono risultate fin troppo semplici, mentre altre sono impostate su eccessivo abuso del “trial and error” che spezza il ritmo e l’epicità di confronti. Da quanto emerso è evidente che The Pathless offra un gameplay foriero di numerose idee interessanti, rafforzato dal giusto bilanciamento tra le fasi riflessive e quelle più adrenaliniche e nel quale è difficile trovare sbavature che ne rovinino la fruibilità.
A tutta Velocità
Dal punto di vista tecnico il titolo è stato impostato su una precisa scelta da parte degli sviluppatori che hanno preferito sacrificare il dettaglio e la complessità degli scenari “sull’altare dei frame per secondo”. L’incredibile design dei protagonisti, esaltato dalla bellezza delle sequenze filmate, rendono di The Pathless un opera originale e ricca di stile. Purtroppo abbandonando l’aspetto più emozionale dell’esperienza e analizzando il prodotto con occhio critico emergono alcune imperfezioni. Le ambientazioni sono piuttosto spoglie, cosi come le poche strutture visitabili dall’interno. Le animazioni, per quanto curate, lasciano un po’ a desiderare, così come la fauna e la flora apparsi piuttosto trascurati. Con questo non vogliamo affermare che l’open world di Giant Squid non sia assolutamente gradevole da vedere, ma semplicemente che, privato della folle velocità degli inattaccabili 60 fps, emergono piccole sbavature, quali texture spigolose e effetti tutt’altro che “next gen”. Nello stesso tempo ci sentiamo di appoggiare pienamente il “sacrificio” attuato dalla software house. The Pathless va vissuto con il piede sull’acceleratore e la sua realizzazione tecnica è funzionale a questa priorità.
La magia e l’atmosfera che si provano nel gioco sono in larga parte fornite dallo splendido comparto sonoro. L’accompagnamento musicale sfiora la perfezione con tracce malinconiche ed evocative capaci di far vibrare l’anima dell’ascoltatore. Un discorso estendibile all’intera sezione degli effetti, campionati in modo magistrale, tra i quali è impossibile scorgere difetti.
Un Piccolo Capolavoro
The Pathless è uno dei migliori indie tra quelli pubblicati negli ultimi anni. Un titolo intenso ed emozionante in cui il gameplay si integra perfettamente con la narrazione di una fiaba dark fantasy, nella quale musica e immagini combaciano in una perfetta fusione. Al netto dei difetti evidenziati, restare insensibili di fronte a tanto splendore è praticamente impossibile. L’ultimo lavoro di Giant Squid vi ammalierà con i suoi colori e vi colpirà al cuore con tutta la potenza della sua arte digitale. Un piccolo capolavoro che ogni amante dei videogame non dovrebbe lasciarsi sfuggire.
Versione provata: PlayStation 5