Di versioni next-gen di videogiochi usciti negli ultimi due anni ne abbiamo viste passare davvero molte nell’ultimo periodo e, diciamocelo francamente, in parte il mercato si sta saturando di questi prodotti che puntano ad essere un po’ palliativi in attesa che le vere novità mostrino davvero i muscoli delle console di nuova generazione.
In questa ondata di upgrade abbiamo avuto la possibilità di provare la versione next-gen di Samurai Shodown (attualmente disponibile solo per le nuove console Microsoft), picchiaduro di SNK pensato come reboot della serie storica nata nel lontano 1993.
In fase di recensione, che consiglio vivamente di recuperare in caso non l’abbiate letta, abbiamo elencato tutti i pregi e i difetti del titolo, ma in questo articolo andremo ad approfondire l’analisi sulla versione da poco rilasciata e momentaneamente disponibile solo per Xbox Series X/S, evidenziando eventuali differenze o migliorie portate dal passaggio alla nuova generazione.
Le premesse erano quelle di portare il framerate del titolo ad un limite massimo di 120fps e di rendere il gioco più stabile e esteticamente migliore grazie all’incremento di risoluzione ed all’utilizzo della tecnologia HDR. Purtroppo, anche a causa della natura ponderata e lenta di Samurai Shodown, l’incremento dei frame per secondo durante il gameplay, oltre ad essere praticamente impercettibile, è forse uno sforzo relativamente privo di logica. Sicuramente se il gameplay di Samurai Shodown fosse stato più veloce e frenetico, un aumento prestazionale del genere avrebbe giovato ai giocatori in maniera considerevole. Purtroppo lo sforzo fatto in questo lato risulta quasi impossibile da notare.
Per quanto riguarda le texture in altissima risoluzione ed il fattore HDR sicuramente i risultati sono ben più fruibili. Grazie anche allo stile particolare e alla palette di colori pastello già presente originariamente nel gioco, il passaggio alla next-gen si nota. Gli sfondi, il vestiario dei personaggi, gli effetti ed i colori degli attacchi speciali ed i dettagli che i colpi lasciano sui corpi dei personaggi sono ben definiti e davvero gradevoli alla vista.
Per quanto concerne il gameplay, come già accennato in precedenza, non è stato assolutamente modificato nulla e di conseguenza SNK ha deciso di non snaturare il nucleo tattico e riflessivo del suo storico picchiaduro. Unica vera e propria aggiunta rispetto alla versione “old gen” è quella che riguarda il roster di personaggi giocabili, al quale sono stati aggiunti 3 componenti che, nonostante utilizzino armi a tratti non convenzionali (Darli utilizza una specie di grosso spadone seghettato e Wu usa uno scudo come arma offensiva), non vanno a discostarsi dallo standard del gioco e soprattutto non sbilanciano l’equilibrio.
Una nota dolente è putroppo il comparto online che, nonostante sia passato circa un anno e mezzo dall’uscita del titolo, ancora non è stato propriamente fixato da SNK. Il principale problema sta quasi totalmente nel matchmaking che fatica platealmente nel trovare partite di qualsiasi genere (classifica, normali, a squadre) con qualsiasi filtro di ricerca possibile. Inoltre, una volta entrati in partita, si nota come questo aspetto di Samurai Shodown sia stato assolutamente trascurato.
In conclusione possiamo asserire con discreta certezza che probabilmente la versione next-gen di Samurai Shodown non era del tutto necessaria. Senza contare che, nonostante la velocità degli SSD delle nuove console, i caricamenti risultano alla stessa velocità della versione originale ed inoltre, nella versione provata da noi su Xbox Series X, non è implementata la funzione Quick Resume.
Fortunatamente grazie allo Smart Delivery, non sarà necessario sborsare alcun euro per questa versione di Samurai Shodown che è disponibile per chiunque abbia acquistato il gioco su Xbox One e decida di passare a console di nuova generazione.