Nuovo arrivo del Game Pass, The Gunk è un’esclusiva Microsoft realizzata dai creatori della serie SteamWorld. In questa avventura aliena incentrata sulla natura, la giovane Rani deve salvare un ecosistema da una minaccia parassitaria.
A lungo confinati ai viaggi robotici del franchise SteamWorld, gli svedesi di Image & Form migrano quest’anno in un nuovo universo con The Gunk. Realizzato in esclusiva per l’ecosistema Microsoft, il gioco di avventura aliena vi invita a entrare in un bioma abbandonato insieme a un esploratore spaziale. Un’esperienza di parassiti appiccicosi da risucchiare e sfide ambientali da superare.
Un mondo sconosciuto
Quando due viaggiatori spaziali varcano la soglia di un pianeta sconosciuto, sperano di portare alla luce alcune ricchezze da riportare sulla loro nave. Ma la civiltà apparentemente abbandonata in cui hanno messo piede pullula soprattutto di gunk: enormi parassiti in movimento che ricordano terrificanti nuvole di moccio. Oltre ad essere micidiali se vi avvolgono troppo a lungo, ostacolano soprattutto il sublime panorama verde scoperto dai nostri viaggiatori. Dotato di un guanto dalla formidabile potenza di aspirazione, la valorosa Rani ha il compito di rimuovere questi fastidi per rivelare la bellezza del luogo. Le ore successive consistono in una grande pulizia del mondo di gioco.
L’attrezzo a nostra disposizione si maneggia molto bene come un’arma, il grilletto sinistro serve per mirare, l’altro per succhiare. Prendendo il tempo per scansionare attentamente l’ ambiente che ci circonda e raccogliere risorse vegetali, potete persino migliorarlo con grandi upgrade; un pregio innegabile per la rigiocabilità che spinge a ispezionare ogni angolo del mondo. Durante l’avventura, il vostro “aspirapolvere” diventerà anche un cannone a propulsione, utile per azionare interruttori a distanza o per far cadere oggetti dall’alto. La panoplia si sposa quindi molto bene con i puzzle ambientali. Le piante aliene possono essere raccolte e gettate in piccoli pozzetti per fa nascere in enormi piante che vi serviranno da piattaforma per navigare con ottima fluidità (aggiungiamo che lì sono stati riscontrati alcuni bug di collisione). Ci sono poi altre piccole meccaniche di gioco che vengono introdotte man mano e che aiutano a dare corpo alla progressione, che però alla fine dei conti devo dire che non è poi così variegata.
Una grande pulizia di primavera
Il gioco è composto da scenari assolutamente favolosi dove regna una flora lussureggiante. Lo spettacolo è molto suggestivo anche se, con rammarico, la storia del gioco vi farà proseguire più spesso in spazi cavernosi molto meno allegri. Ma se l’ambientazione è generalmente piacevole, il gunk diventa rapidamente troppo soffocante; risucchiare quella melma nera occuperà gran parte del vostro tempo, vi troverete molto spesso con il dito premuto contro il grilletto per eliminarla. Soprattutto perché il gioco soffre di un level design altrettanto ridondante ed il sistema di progressione non è così sconvolgente. Allo stesso tempo, il gunk presente nelle mappe a volte riesce ad offuscare la visione in alcuni combattimenti in modo piuttosto fastidioso. Perché sì, il parassita a volte rilascia alcune creature maleodoranti e poco tenaci che devono essere polverizzate. Poiché Rani non ha la capacità di correre o schivare, gli scontri raramente si rivelano epici. Il bestiario è anche limitato a due specie nemiche. Per fortuna non è questo il cuore di questa esperienza senza grandi pericoli e che si può vivere in una tranquilla esplorazione, al ritmo di suoni e musiche rasserenanti. La morte è piuttosto rara, quindi sarà sufficiente lasciare un’area ostile per recuperare la salute se siete feriti.
Qualora manchi l’assenza di una mappa, la navigazione viene effettuata su fari da impiantare che consentono spostamenti rapidi e pratici. Rani lascia una compagna di squadra molto meno produttiva ai piedi della nave per scendere in una giungla lussureggiante. Ma la comunicazione è mantenuta da un sistema radio. Il duo scandisce così la visita con le delle osservazioni che portano avanti la storia; un modo sempre sapiente di accompagnare l’esplorazione e portare materiale a una narrazione timida. C’è da aggiungere anche che il doppiaggio originale (il gioco è sottotitolato in italiano) è molto piacevole da ascoltare e dà un po’ di vita ai volti poco espressivi dei nostri personaggi. Ma la storia affascinante di The Gunk che si concentra sulla strana natura e la civiltà perduta del mondo alieno ha difficoltà a emergere completamente, interrotta da una conclusione troppo brusca. E in sei ore al massimo, l’avventura sarà completa.
Più vivace nella sua prima parte, The Gunk offre una piacevole esplorazione in ambienti sontuosi che perdono un po’ di smalto nel corso del viaggio; inoltre non riesce a rinnovarsi nelle sfide e negli enigmi che ospita. Questa breve avventura di sole 6-7 ore si apprezza nella tranquillità della sua esperienza, del suo potenziale narrativo e del suo bellissimo doppiaggio. Ma è difficile essere completamente soddisfatti dopo aver passato lunghe ore a risucchiare parassiti troppo abbondanti.