Nella vita tutti facciamo delle scelte, è inevitabile. E quando le facciamo molto spesso ci poniamo la domanda: “Avrò fatto la scelta giusta“? Questo è il concetto di base di Where The Heart Leads, il nuovo titolo di Armature Studios, che ci porta letteralmente nella vita di Whit Anderson, in una storia basata sulle scelte, ma che ci racconta anche le influenze che queste hanno sul passato, presente e futuro.
Il titolo è un mix tra un walking simulator e una avventura narrativa, dove il gameplay è praticamente ridotto all’osso, ma ci porterà a vivere questo tuffo nel passato della famiglia di Whit, e non solo. Le scelte che egli ha compiuto lo hanno portato ad avere una vita felice, con una moglie e due figli, e un pretesto narrativo particolare porterà il nostro protagonista a ripercorrere il suo passato e le decisioni che ha intrapreso, in una specie di viaggio spirituale che potremo dunque plasmare a seconda delle nostre idee e reazioni a quanto viene narrato.
Abbiamo testato il titolo nella sua versione PS5, sfruttando la retrocompatibilità della console next-gen di Sony. Il titolo è una esclusiva console PlayStation.
Al cuor non si comanda, ma è sempre la nostra guida
Come detto quindi, in Where The Heart Leads la vera protagonista è la vita del nostro Whit. La nostra storia parte durante una tempesta di fulmini, e nel giardino di casa nostra, dove Whit vive con la moglie Rene, i suoi figli e il loro cane, si apre un burrone. Proprio il cane Casey scivola nel crepaccio, e quindi ovviamente noi cerchiamo di prodigarci al fine di salvarlo. Ma quando la situazione sembra risolta, ci ritroviamo noi a cadere nel vuoto. Da qui comincia dunque la nostra risalita verso la salvezza, ma questa non passerà da una vera e propria arrampicata, ma sarà bensì l’inizio del nostro viaggio spirituale nella nostra vita.
Ovviamente i primi step saranno con Whit bambino, e qui ci vengono presentati i diversi personaggi della nostra famiglia: i nostri genitori, ma soprattutto la figura molto particolare di nostro fratello Sege, attorno al quale ruotano gli eventi soprattutto della prima parte di gioco. Ma soprattutto poi arriverà la già citata Rene, nostra moglie, che abbiamo conosciuto in tenera età, e dall’essere un’amica è diventata l’amore della nostra vita. Ovviamente, per non rovinarvi nulla, non andremo ad aggiungere nessun dettaglio in merito alla storia, ma vi diciamo che questa si dipana nell’arco di dieci ore circa per essere completata. I personaggi protagonisti sono tutti ben caratterizzati e differenti, ognuno ha infatti una personalità ben costruita, e questo è davvero molto utile anche quando dobbiamo compiere le nostre scelte per portare avanti la trama: se siete persone empatiche, che sapete conoscere celermente pregi e difetti nel comportamento degli altri, questa abilità vi verrà utile.
Il lavoro di costruzione dei personaggi è come detto ottimo, ma la cosa assume sicuramente un valore extra se si pensa che Where The Heart Leads non presenta un doppiaggio, ma i dialoghi vengono tutti rappresentati attraverso dei fumetti: la produzione vanta più di 600mila linee di dialogo, sul quale non ci siamo mai trovati particolarmente in difficoltà nella comprensione. Il titolo infatti non ha la lingua italiana, ma l’inglese usato è ampiamente di livello scolastico, e quindi non servono grandi capacità per capire cosa si stanno dicendo i personaggi. Questo è notabile anche al momento dei dialoghi con scelta multipla: queste non hanno particolari “tranelli”, nel senso che sono ben delineate, e quindi questo permette di prendere una decisione in maniera consapevole, senza rischiare di dire una cosa per un’altra a causa di un “misunderstanding”.
Come detto, il gameplay assume un aspetto prettamente marginale in questo titolo, risultando praticamente collegato alla pressione di 3/4 tasti: il tasto X per svolgere un’azione, il tasto Quadrato in determinate situazioni, e il tasto R2 quando volete abilitare o disabilitare il testo automatico, che vi permette di far scorrere i dialoghi senza dovere per forza premere un tasto sul pad. Di certo non ci si poteva aspettare altro: il focus del gioco è la sua storia, quindi l’interazione è ridotta al minimo indispensabile.
Arriviamo ora però a quelli che sono indubbiamente i due punti deboli di questa produzione. Il primo è legato all’aspetto narrativo, mentre il secondo riguarda un ambito strettamente tecnico. Come detto, Where The Heart Leads ha, per questa tipologia di titoli, una durata piuttosto lunga. Questa però viene a risultare, specialmente nelle prime ore di gioco, ancora più dilatata a causa di un andamento narrativo davvero troppo ma troppo lento, cosa che smorza e di tanto comunque il mood di gioco. E questo quindi si traduce nel cercare di saltare velocemente i dialoghi, cosa che quindi ovviamente vi porterà a non poter valutare al meglio la scelta da fare nel momento in cui questa si presenterà. L’altro aspetto invece da rivedere è senza dubbio la telecamera. Il gioco si pone con una visuale isometrica, della quale può anche essere regolato il livello di zoom. Il problema però è la libertà di movimento inesistente della telecamera stessa, che può ruotare al massimo di 180 gradi circa. Questo comporterà il fatto che la visuale, spesse volte, andrà ad incastrarsi da qualche parte, non permettendoci dunque di proseguire correttamente. Inoltre questa viene ulteriormente ostacolata dalla presenza di elementi quali piante o alberi, che, messi praticamente in mezzo alla scena, faranno sparire Whit, e quindi perderemo di vista il nostro obiettivo.
Sotto il profilo grafico il gioco, pur non vantando una grafica realistica spaccamascella, presenta uno stile molto colorato, molto gradevole alla vista. Di sicuro il vero punto di forza del titolo è da rintracciare nella direzione artistica, che ha saputo fare davvero un ottimo lavoro con gli scenari, che come potete vedere dagli screenshot presenti in questa recensione sanno davvero colpire l’occhio della spettatore. Il comparto audio, che come detto non è composto da veri e propri scambi di battute tra i personaggi ma solo dalle musiche, è discreto. La musica infatti accompagna ciò che succede, ma diciamo che dopo un po’ ci si rende conto che le musiche sono tutte variazioni sullo stesso tema, e quindi alla lunga possono anche diventare tediose all’orecchio. Una varietà maggiore magari avrebbe aiutato a ridurre l’effetto “lento” derivante dall’andamento della trama.
In conclusione
Where The Heart Leads è un’ottima avventura narrativa, che trova però qualche piccolo ostacolo in una trama gradevole, ma davvero troppo lenta, a fronte di una durata del gioco comunque piuttosto lunga. Una cosa che comunque si nota è il fatto che le scelte, anche se limitate praticamente sempre ad un massimo di 2/3, fanno sentire il loro peso nel corso della storia, e vi porteranno a chiedervi se, alla fine di tutto, abbiate o no fatto la scelta corretta. Il gioco presenta anche diversi finali, alcuni dei quali sanno regalare anche diversi colpi di scena: potrete anche decidere di scoprirli tutti, grazie alla possibilità del salvataggio manuale, che quindi vi permetterà di alternare le scelte, e scoprire dove andrà a parare la storia.
Where The Heart Leads è un prodotto interessante, ma che certamente farà fatica a farsi apprezzare dal pubblico di massa per tutti i motivi che vi abbiamo esposto finora. Ma altrettanto certamente possiamo affermare che, se siete anche solo in parte fan del genere, è un titolo assolutamente da non scartare a priori, perché, al netto di una lentezza della trama, sa comunque regalare molte emozioni.
Where The Heart Leads è disponibile su PS4 e PS5.