Il 2020 è stato un anno che nessuno di noi dimenticherà facilmente. Sarà conosciuto come un anno di distanza, isolamento e sacrifici. Un anno di riunioni in remoto, abbracci digitali e uffici in cucina. Un anno di ansia, confusione e angoscia. Eppure, all’inizio del 2020, avevamo poca comprensione di cosa sarebbe successo e dell’impatto che l’anno avrebbe avuto sulla nostra cultura e società. Nonostante gli enormi problemi globali di questa annata devo dire che Google Stadia è riuscito a rafforzarsi ed a trovare la sua quadratura dopo un lancio non privo di difetti.
Ricordare lo scorso gennaio 2020 e riportare la nostra mente indietro di soli 11 mesi ci porta ad un’era diversa per la maggior parte di noi: un periodo di movimento all’aperto, ingenuità e meno paura. Sebbene il barometro della negatività globale sia generalmente aumentato con l’avanzare dell’anno, le opinioni di Stadia sono effettivamente migliorate. Mentre il mondo si è adattato alle mascherine, alle distanze sociali e ai blocchi, la comunità videoludica si è aperta al cloud gaming e successivamente a Stadia.
Dopo il balbettante lancio di Stadia, l’opinione dei media sulla piattaforma alla fine del 2019 e durante i primi mesi del nuovo decennio è stata nel migliore dei casi “contenuta” e nel peggiore “fraintesa”. Stadia è stato riconosciuto come “uno sguardo al futuro dei videogiochi” – una prova del concetto di cloud gaming ma niente di più, mentre il mito secondo cui Stadia è una soluzione in stile Netflix per i videogiochi è continuato, ottenendo nient’altro che disinformazione per il consumatore medio su cos’è in realtà Stadia.
Si potrebbe sostenere che i media siano stati troppo veloci nel giudicare Stadia, in particolare nei primi mesi di “nascita” del sistema. Si possono addirittura tracciare parallelismi tra lo scetticismo dei media per l’ingresso di Google nel mondo videoludico e i primi passi di Microsoft nel 2001 con l’originale Xbox. È facile, a distanza di 20 anni, dare per scontata la posizione e l’eredità di Microsoft nel settore gaming – eppure, alcuni all’epoca si chiedevano come “un editore di software potesse sfidare il principale produttore mondiale di elettronica di consumo [Sony] al suo proprio gioco”(le parole di Wired nel 2001, quasi venti anni fa). Nonostante molti non riescono a dare a Stadia una giusta possibilità, dobbiamo anche dire che Google ha decisamente impiegato troppo tempo per spiegare esattamente cosa fosse esattamente Stadia e che al lancio il servizio sarebbe stato ancora acerbo.
Contrariamente ai numerosi dubbi sul progetto, nei mesi di apertura di Stadia si sono esaurite praticamente in ogni paese le Founder’s Edition, con gli utenti speranzosi per il suo futuro e desiderosi di abbracciare la piattaforma e il cloud gaming, nonostante la mancanza di feature importanti annunciate dalla stessa Google. Ed una delle principali critiche all’inizio del 2020 è stata la scarsità di giochi disponibili presenti sulla piattaforma, con solo una manciata disponibile per i membri Pro e non. Google ha contrastato il deficit promettendo 120 giochi nel 2020; una promessa che, guardando oggi lo store Stadia, Google è riuscita a mantenere con facilità, con una libreria in continua crescita che include una buona varietà di titoli AAA e indipendenti.
Dopo alcuni mesi di accesso pubblico, l’opinione dei consumatori su Stadia era mista, ma diventava sempre più positiva con l’avanzare del 2020. Molte persone non hanno avuto problemi tecnici con Stadia sin dall’inizio e si sono divertite con le sue capacità, ma altre hanno riscontrato problemi di connessione. La community di Stadia ha discusso su come Google avrebbe potuto gestire meglio i suoi primi mesi nel settore videoludico: è curioso notare come una delle aziende più grandi e ricche al mondo abbia gestito il lancio di una nuova tecnologia in modo così limitato. È stato anche chiesto se la beta di Project Stream di Stadia sarebbe dovuta durare più a lungo, o se uno schema di accesso anticipato di Stadia più prolungato – insieme a un chiaro avvertimento che “questo servizio è ancora in fase di test” – avrebbe potuto ridurre le aspettative e proteggere la piattaforma dai suoi primi critici più duri, cementando anche la sua base di utenti principale. In realtà, per gran parte del 2020, il servizio era in uno stato intermedio di “non accesso anticipato, ma non completamente formato”, con gli utenti pronti a difendere la piattaforma, anche contro molti detrattori che non si erano nemmeno degnati di testare con mano la bontà dell’offerta.
Ci si aspettava che Google avrebbe abbracciato l’opportunità di aumentare il suo bacino di utenza in un anno in cui siamo rimasti tutti più a casa, avevamo portafogli più poveri e cercato di evadere dalla monotonia delle mura domestiche. Per far ciò Google si è mobilitata e ha spinto maggiormente Stadia, decidendo di offrire due mesi di abbonamento Pro (che oltre a titoli “gratuiti” ogni mese permette di usufruire del 4K in HDR a 60 fps) a causa del covid-19. La seconda metà del 2020 ha visto Stadia continuare a riprendersi dal suo inizio non perfetto e diventare un servizio più completo. Un momento importante è arrivato con l’apertura verso i prodotti free-to-play, con Destiny 2 e Super Bomberman R Online entrambi attualmente disponibili per tutti coloro che hanno accesso a Google Chrome e un account Gmail. Il lancio del free-to-play ha aperto la prova del servizio a moltissime persone in tutto il mondo ed è un’ottima prospettiva per il 2021, con gli utenti che non devono più prendere un impegno importante per provare Stadia.
In molti modi, sembra che Google abbia trascorso l’anno sfoggiando una nuova casa rifinita ed elegante mentre ne costruiva le fondamenta, anche per avvantaggiarsi contro altri concorrenti del cloud gaming, come Amazon con Luna, Xbox con xCloud integrato con il Game Pass Ultimate e Nvidia con GeForce Now. Stadia sta ora lanciando tecnologie innovative come parte della sua offerta e la piattaforma sta pian piano crescendo con ogni aggiornamento. L’integrazione di YouTube è diventata sempre più importante, coinvolgendo e incoraggiando ulteriormente una community di streaming di Stadia impegnata e fiorente: la funzione da tempo promessa Crowd Choice è stata lanciata a settembre, mentre Crowd Play e State Share sono ora in fase di test limitati. Tuttavia, una delle omissioni più evidenti e rudimentali rimane la mancanza di una funzione di ricerca (sì, gli utenti di Google Stadia non possono ancora cercare nella sua libreria di giochi). Altre aree dell’app Stadia continuano a non essere amate, come la sezione “Esplora” che è priva di nuovi contenuti e prerequisiti come una funzione di messaggistica utilizzabile che è arrivata solo alcuni mesi dopo il lancio ufficiale di Stadia.
Google ha combattuto la sindrome dell’impostore per gran parte dell’anno. Stadia, il bambino goffo ma dotato, – non disposto a dimostrare le sue capacità di fronte agli altri – con una mancanza di fiducia in sé stesso nel guadagnarsi il diritto di essere un’opzione per il mondo videoludico seria ed alternativa a concorrenti veterani. Negli ultimi mesi del 2020 c’è stato un cambiamento nell’aria e delle sensazioni più positive per Stadia, con maggiore spavalderia e convinzione che il servizio potrebbe meritare il suo posto tra le varie possibilità offerte dal settore. In particolare, le Premiere Edition vengono ora inviate a casa delle persone a un ritmo accelerato, sia come omaggio quando si acquista un altro prodotto Google (come alcuni telefoni Pixel), come parte dell’abbonamento a un altro servizio (come YouTube, non in Italia) o insieme a preordini.
Senza dubbio il momento più importante per l’anno di Stadia è stato l’arrivo Cyberpunk 2077. Sebbene il gioco a dir poco fatichi a girare anche su console (in particolare su PS4 ed Xbox One), tutti tranne la stessa community di Stadia sono rimasti scioccati nello scoprire che il gioco funzionava egregiamente su Stadia, al pari delle console next-gen che permettevano di usufruire del titolo in retrocompatibilità. Per la prima volta dal suo lancio, Stadia è stata in grado di tenere la testa alta e ha preso l’iniziativa, essendo chiara e fiduciosa a livello comunicativo sui vantaggi dell’utilizzo della piattaforma per giocare a Cyberpunk 2077 (preordinando il titolo inoltre si poteva ricevere gratuitamente una Premiere Edition). In quella che era stata una battaglia in gran parte difensiva, Stadia ha finalmente sferrato un colpo decisivo contro critici e concorrenti. Ora, coloro che sono indifferenti a Stadia stanno guardando la piattaforma sotto una nuova luce, desiderosi di fare un altro tentativo oppure di provare il servizio per la prima volta.
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Come se non bastasse, da metà dicembre si può finalmente giocare con Stadia su iPhone e iPad nonostante l’assenza di un’applicazione ufficiale per via delle limitazioni imposte da Apple. La piattaforma in streaming di Google è infatti disponibile (in beta) grazie a un semplice metodo che sfrutta il browser di serie dello smartphone e anche di iPad, Safari. La procedura è davvero semplicissima perché sostanzialmente si accede a Stadia come se fosse un sito e da lì si apre l’esperienza di gioco in streaming senza particolari problemi. Vale la pena sottolineare due punti: è necessario aggiornare all’ultima versione iOs 14,3 o iPadOs 14,3 e si può passare anche da browser alternativi come Opera, Chrome e altri.
Per il momento, Apple non consente ancora a Stadia di potersi rendere disponibile con un’app ufficiale per via delle pesanti restrizioni interne sulle attività in streaming come, appunto, il gaming. Il grande problema risiede nella richiesta che ogni titolo inserito in piattaforma debba essere inviato allo store in modo da avere una pagina dedicata e possa essere indicizzato nelle varie ricerche e dunque classifiche con recensioni e valutazioni; inoltre deve rispettare le richieste per il controllo parentale. Ogni aggiornamento successivo deve essere poi revisionato, gli acquisti di pacchetti extra devono passare in-app e non citiamo diverse altre richieste che rendono pressoché impossibile un’app che rispetti tutto.
Stadia ha iniziato il 2020 in un ambiente ostile e nonostante la sua pericolosa ingenuità ha tenuto la sua posizione, sorprendendo coloro che si aspettavano che crollasse rapidamente. Il fatto che Google sia riuscita a ribaltare la situazione da un inizio così lento nel 2020 ed emergere all’inizio del 2021 con ottimismo per il futuro di Stadia è una meraviglia e una testimonianza dell’incredibile tecnologia alla base della piattaforma e dell’entusiasmo della comunità di Stadia. Molte persone all’inizio del 2020 non prendevano sul serio Google e Stadia. Ora, la situazione è cambiata. Stadia è chiaramente qui per rimanere a lungo e Google è sinonimo di affari, proprio come faceva Microsoft all’inizio del secolo.
Google ha bisogno di spolverarsi, pulirsi il sangue dal naso e continuare il combattimento, mentre il suo nemico più esperto è momentaneamente senza fiato da un sorprendente hadouken.