Two Point Studios e Sega non sembrano ancora pronti a interrompere il supporto a Two Point Hospital, gestionale dal retrogusto “demenziale”, nato proprio dalla loro collaborazione. Dopo un esordio su PC nel 2018, l’arrivo su console e sul gamepass nel 2020, il videogioco si prepara ad indossare una “nuova veste“. Si tratta di Two Point Hospital Jumbo Edition che sancirà il ritorno del videogioco sui lidi delle console di vecchia generazione. In sostanza, grazie anche al lavoro di Red Kite Games, ci troviamo tra le mani un prodotto che racchiude sotto un’unica etichetta alcuni dei DLC rilasciati post lancio e il prodotto, eletto a furor di popolo l’erede spirituale di Theme Hospital.
Primi passi
Il gradito ritorno alle sale operatorie vissuto nel 2018 e nel 2020 ha regalato la possibilità ai propri utenti di dar sfogo al proprio estro creativo e manageriale nella gestione di un ospedale virtuale. I giocatori si sono trovati a progettare stanze, acquistare vari oggetti dalla diversa utilità, assumere personale e a curare ogni minimo dettaglio di questa “simulazione sanitaria”. Per fare tutto ciò sarà necessario tenere d’occhio il budjet a disposizione sia nei vari scenari della modalità campagna che nella modalità libera. Tuttavia, anche i neofiti possono dormire sonni tranquilli dato che il videogioco presenta una buona curva di difficoltà, accompagnandoli mano nella mano senza “imboccarli troppo”.
In particolare è consigliabile partire dalla modalità campagna sia perché presenta un breve tutorial riguardante le meccaniche più basiche che per il fatto che ogni scenario della campagna introdurrà piano piano quelle più avanzate. In effetti tutti i “livelli” in questione presentano una serie di obiettivi principali da soddisfare allo scopo di ottenere il massimo riconoscimento, ossia la qualifica di struttura a tre stelle. Inizialmente si avrà a che fare con le stanze più essenziali, come lo Studio del Medico di Base o la Farmacia, per poi arrivare a strutture più complesse. Infatti, proseguendo, si sbloccheranno nuovi oggetti, nuove malattie, stanze e personale con particolari specifiche. In alcuni casi sarà possibile ottenere nuovi e particolari oggetti grazie ai Kudos, moneta speciale del gioco che si raccoglie completando determinati incarichi.
Mamma mia, non mi sento troppo bene…
Come già anticipato, la demenzialità scorre forte in Two Point Hospitall e si manifesta soprattutto attraverso la presenza di patologie assai strane che non smettono mai di stupire il giocatore. Alcuni esilaranti esponenti di tale malattie sono la clownite e la Rapsodite, le quali colpiscono l’ospite trasformandolo nel primo caso in un pagliaccio e nel secondo in un sosia “dondolante” di Freddie Mercury. Altrettanto particolari possono essere i metodi con i quali curare i vari pazienti, come nel caso della stessa clownite che va debellata in un’apposita stanza con l’uso del deumidificatore. Inoltre, bisogna sottolineare che non tutte le malattie e le cure, come gli oggetti associati ad esse, saranno disponibili da subito, ma verranno sbloccate proseguendo nel gioco. Infine, può capitare di non riuscire a curare in tempo alcuni pazienti, i quali una volta morti possono tornare ad infestare l’ospedale come fantasmi da esorcizzare grazie ad un inserviente con l’abilità Acchiappafantasmi.
Il paziente ha sempre ragione
Tutto in Two Point Hospital ha un prezzo, a partire dagli oggetti più piccoli come dei quadri, fino ad arrivare ai macchinari per curare i malati o al personale specializzato dal salario maggiore. Ovviamente la principale forma di guadagno per affrontare queste spese è data dal pagamento effettuato dai pazienti per le cure ricevute. Di conseguenza è fondamentale porre attenzione ai loro bisogni e non sarà sufficiente limitarsi ad estirpare la “piaga purulenta”. Nello specifico bisognerà fare attenzione al livello di felicità, salute, fame, sete, noia, bisogno del bagno, igiene, attrattiva dell’ospedale e temperatura. Ognuno di questi indicatori è associato ad una barra di diversa lunghezza e colore(rosso, arancione e verde) a seconda del livello di soddisfacimento di quel bisogno. Vien da sé che per “coccolare” i propri pazienti, bisogna posizionare nell’edificio tutta una serie di oggetti specifici, correlati agli indicatori, in modo tale che siano facilmente raggiungibili dai pazienti.
I dipendenti sono il vero tesoro…
Ad ogni modo per ottimizzare l’utilizzo dei macchinari e la cura delle patologie sarà necessario porre molta attenzione anche alla gestione del personale. In particolare, il giocatore disporrà di quattro tipologie di lavoratori da dover assumere: Medici, Infermieri, Assistenti e Inservienti. Ognuna di queste categorie avrà dei compiti ben precisi e differenziati da quelli delle altre, ma tutti naturalmente risultano vitali per il corretto funzionamento della struttura. Inoltre, per rendere la gestione del personale ancora più stratificata e funzionale dal punto di vista ludico, gli sviluppatori hanno previsto una serie di abilità e caratteristiche, positive e non, da attribuire ai singoli lavoratori. Addirittura si può essere obbligati ad assumere un medico con competenze specialistiche(es. Psicologo), ma che possiede come tratto caratteriale una certa propensione ad arrabbiarsi facilmente fino ad arrivare a discutere con gli altri.
Di contro, esistono anche combinazioni tra aspetti caratteriali e abilità del tutto positive o addirittura neutre. In quest’ultimo caso si ha dei lavoratori che non presentano né tratti caratteriali né abilità speciali, ma che posso imparare quest’ultime attraverso un corso di formazione nell’apposita stanza. In realtà, questa è una possibilità offerta a qualsiasi membro del personale a patto che possieda uno o più slot formazione liberi. Entrando nel particolare, ogni lavoratore avrà un massimo di 5 slot e ne sbloccherà uno ogni qual volta che riceverà una promozione e quindi acquisirà una nuova mansione. Tanto per fare un esempio, un infermiere junior avrà un quantitativo di slot sbloccati inferiore rispetto ad un infermiere senior. Purtroppo, va sottolineato che spesso i personaggi negli scenari possiedono un’Intelligenza Artificiale un poco basica che dà atto a comportamenti non proprio naturali, costringendo il giocatore a seguire attentamente “la loro routine”.
Tutto il suo potenziale
All’atto pratico Two Point Hospital: JUMBO Edition è in sostanza la classica “Definitive Edition” a cui il mercato odierno ci ha già ormai da tempo abituati. Quindi, affianco al gioco base avremo le seguenti espansioni: Bigfoot; Isola Pebberley; Incontri ravvicinati; Evviva l’ambiente. Tuttavia non si comprende il motivo della totale assenza su console di addirittura ben due espansioni, Two Point Hospital: A Stitch in Time e Two Point Hospital: Culture Shock. Tra l’altro si tratta dei due contenuti aggiuntivi che sulla carta rendono, almeno a mio parere, più varia l’esperienza di gioco sull’unica piattaforma su cui hanno visto la luce, ossia quella pc. Certo l’assenza di questi contenuti nella Jumbo edition e il fatto che questa versione non sia uscita su pc, forze indicano piani futuri non ancora rivelati. Tuttavia appare lapalissiano che l’uscita di un’ulteriore versione “definitiva”, anche solo su pc, renderebbe la distribuzione del gioco ancora più caotica di quanto lo sia già.
Ad ogni modo, sebbene sia presente la mancanza sopracitata, i contenuti aggiunti in Two Point Hospital: JUMBO Edition rendono ancora più longeva e per certi versi stratificata l’esperienza di gioco. Infatti, sono presenti un totale di 189 malattie dato che ogni espansione porta con sé un proprio tema/ambientazione, nuove malattie, le relative cure e oggetti diversi dai precedenti. A chiudere il cerchio, troviamo anche l’aggiunta di due pacchetti di oggetti aggiuntivi dal nome Two Point Hospital: Retro Items Pack e Two Point Hospital: Exhibition Items Pack. Nel primo caso si aggiungono degli oggetti dal sapore retro, come ad esempio il juke box o la vecchia tv, mentre il secondo pacchetto contiene elementi dal tema “culturale”, come ad esempio lo scheletro di un dinosauro o una statua dallo stile classico.
Ciò che resta
La prova alla base di questa recensione ha avuto come piattaforma di riferimento una PlayStation 4 Standard, sulla quale il gioco dimostra di avere un comparto tecnico solido. Esteticamente parlando, viene ovviamente riproposto lo stesso stile colorato e leggermente cartoonesco che da vita a scenari la cui telecamera gode di una buona libertà. A ciò si affiancano delle trasmissioni radiofoniche e delle tracce musicali che risultano una buona musica d’atmosfera. Unico inspiegabile neo dal punto di vista “tecnico” sono i tempi di caricamento un poco lunghi, anche se va sottolineato che esistano giochi in cui tale caratteristica è più marcata. Inoltre, il passaggio di un gioco di questo tipo da pc a console comporta delle differenze sui controlli di gioco. Ebbene la soluzione adottata dagli sviluppatori tutto sommato risulta funzionale e basta impratichirsi un poco per non essere troppo spaesati. Va sicuramente sottolineato che le possibilità offerte da un mouse sono sicuramente migliori, ma il sistema di controllo su ps4 rappresenta appunto un buon compromesso.
Conclusioni
Two Point Hospital aveva già fatto centro al suo esordio e questa nuova versione riporta alla mente e amplifica il divertimento nato dalla gestione delle varie strutture. La cura dei vari ospedali rasenta il maniacale e il giocatore si troverà rapito dalla voglia di continuare a giocare e dalla necessità di porre attenzione anche al più piccolo particolare. Inoltre, nonostante le assenze contenutistiche già sottolineate, i contenuti aggiuntivi e una buona curva di apprendimento rendono la Jumbo Edition sicuramente un buon punto di partenza per chi non disdegna il genere e sia prevalentemente un utente console. Allo stesso modo chi ha dato fiducia al gioco su Ps4 e Xbox one, possedendo solo la versione “standard”, potrà effettuare ad un prezzo ridotto l’upgrade alla Jumbo Edition. Insomma, a conti fatti questa “Definitive Edition” rimane sicuramente un must have per tutti coloro che non vogliono avvicinarsi al mondo pc, ma amano il genere.