Wonder Boy: Asha in Monster World è il remake di Monster World IV, capitolo della serie Wonder Boy uscito inizialmente solo per il mercato giapponese nel 1994. Infatti, il capitolo originale fu lanciato alla vigilia dell’uscita del Sega Saturn sul suo predecessore, il Sega Genesis o Mega Drive. Di conseguenza il titolo rimase un’esclusiva del mercato giapponese molto probabilmente a causa del periodo di transizione che gli diede i natali. Per rimediare a ciò Sega mise in atto un timido tentativo di rispolverare il titolo, portandolo al di fuori dei confini del Sol Levante grazie ad un collection di più capitoli uscita su Xbox 360, PS3 e Wii nel 2013.
Tuttavia, oggi i fan della saga che spopolò sugli otto e i 16 bit Sega, hanno potuto godere di una buona ripresa del brand che ha dato vita a dei capitoli piuttosto interessanti arrivati su diverse piattaforme. Ovviamente mi riferisco al remake di Wonder Boy: The Dragon’s Trap e al capitolo inedito fortemente ispirato alla serie, Monster Boy and the Cursed Kingdom. Ebbene, con Sega che sembra intenzionata a puntare nuovamente su questa storica IP, è facile aspettarsi che sarebbe giunto il momento anche di Monster World IV, uno dei capitoli meno diffusi. Perciò, ecco perché Wonder Boy: Asha in Monster World, sviluppato da Artdink Corporation, è arrivato lo scorso 28 Maggio su PS4 e Swinch, preparandosi nel corso di questo mese anche all’arrivo su PC.
Gameplay
Il gameplay di Wonder Boy: Asha in Monster World presenta sia elementi degli “action adventure” che fasi vicine ai titoli platform a scorrimento laterale. D’altronde ci si accorge fin dalle prime battute che il titolo, nonostante sia stato presentato come un remake, non si discosta molto dal titolo originale. Le meccaniche di gioco restano per lo più invariate e accompagneranno la protagonista nel suo salvataggio di quattro spiriti sacri, ognuno legato ad un diverso elemento fuoco, terra, acqua e vento. Si tratta di pochi elementi semplici, ma funzionali, che vedranno l’eroina affrontare i nemici o correre e saltare da una piattaforma ad un’altra. Nello specifico sarà possibile colpire i nemici nelle quattro direzioni principali, ma non sarà possibile attaccarli in diagonale. Ad ogni modo le fasi in cui si menano le mani non saranno le uniche presenti nel corso della partita.
In effetti, il videogioco offre anche la possibilità di affrontare alcuni piccoli enigmi e di dedicarsi all’esplorazione degli scenari in modo da ritrovare dei collezionabili. Per quanto riguarda i primi sarà fondamentale l’aiuto di Pepelogoo, un creatura volante di colore blu che si incontra nelle prime fasi di gioco. Il giocatore potrà richiamarlo tramite apposito tasto e compiere determinate azioni una volta che questi sarà tra le braccia di Asha. Ad esempio, può fungere da scudo contro delle fiamme che scendono dal soffitto oppure potrà essere lanciato verso alcuni interruttori così da attivarli. In relazione a quanto detto, bisogna sottolineare il tentativo di concepire gli ambienti di gioco in modo tale da adattarsi alle possibilità offerte dal compagno della protagonista. Sicuramente una meccanica ben amalgamata, anche se il richiamo della creatura risulta ancora da smussare vista che può capitare che questa non si agganci bene alle braccia di Asha.
Oggetti
Come già anticipato, l’esperienza offerta dal videogioco non disdegna l’esplorazione dei livelli in tutte le direzioni anche se a volte ciò costringe gli utenti più distratti al backtracking. A premiare il giocatore e la sua pazienza ci saranno monete d’oro, lingotti, oggetti collezionabili e non. Proprio le monete, in parte anche i lingotti dato che vanno scambiati con le monete, permetteranno di acquistare un equipaggiamento migliore per l’eroina. Si tratta in sostanza di spade dal diverso valore d’attacco, bracciali che conferiscono più vita, scudi con uno specifico valore di difesa e nella maggior parte dei casi una specifica percentuale di possibilità di bloccare gli attacchi elementali degli avversari. Inoltre, sarà possibile recuperare duecento gocce di vita, ossia dei collezionabili che a gruppi di dieci aumentano di uno i cuori massimi della protagonista.
Tali collezionabili sono sparsi per i vari ambienti e in particolare nella città di Rapadagna, che funge da “hub” di gioco dal quale accedere ai quattro “sentieri” in cui sono rinchiusi gli spiriti. Inoltre, nella cittadina saranno presenti i mercanti che vendono le armi, gli scudi e i braccialetti sopracitati, anche se non tutti sono disponibili fin da subito ma alcuni si sbloccheranno con il proseguo del gioco. Bisogna sottolineare che a volte, nel mio caso si è verificato per alcune spade, il fatto che si sblocchino oggetti migliori andando avanti nella partita comporti l’impossibilità di recuperare quelli precedentemente non acquistati. Il non aver sbloccato tutti gli oggetti di una categoria(armi, scudi, bracciali, gocce di vita) comporterà il mancato ottenimento del relativo trofeo. Di conseguenza si è costretti a ricominciare una nuova run per non perderli o caricare un vecchio salvataggio. Nulla di veramente fastidioso a meno che non si è veramente completisti dato che si riesce a finire il gioco anche senza possedere tutti gli oggetti.
L’arte del remake
Wonder Boy: Asha in Monster World si presenta molto simile alla sua controparte originale come dimostrano alcune sezioni che sono la copia carbone le une delle altre. Ovviamente, la caratteristica che separa i due videogiochi in maniera più netta è la nuova veste estetica che caratterizza il titolo più recente. Tuttavia le differenze, seppur scarne, non si fermano qui dato che è stato aggiunto un nuovo livello di difficoltà(facile), il supporto ai trofei e la possibilità di salvare la partita in qualsiasi momento. Infine, degna di nota è anche l’aggiunta del mercante segreto che apparirà quando il giocatore avrà terminato l’avventura e deciderà di iniziare una nuova partita. Infatti, il personaggio in questione, una volta trovato donerà al giocatore un numero spropositato di monete d’oro e gli permetterà anche di acquistare gli oggetti equipaggiabili più forti del gioco. Insomma, una aggiunta per emulare una sorta di modalità new game plus, ma che purtroppo non aumenta il livello di difficoltà generale dell’avventura.
Grafica
Analizzando il comparto estetico-tecnico, Asha in Monster World presenta una grafica che riprone gli elementi elementi grafici originali in una nuova veste poligonale. Tralasciando alcune animazioni dei personaggi che risultano a tratti rigide, risulta altalenante anche la qualità degli scenari dato che alcuni sembrano più ricchi di particolari mentre altri appaiono più vuoti e meno curati. Inoltre, sebbene gli ambienti sono stati costruiti attorno alle possibilità di Asha e Pepelogoo, sono caratterizzati da un level design piuttosto basilare che non arricchisce la loro resa finale. Di conseguenza molti design possono apparire generici, sicuramente riconoscibili in quanto in una foresta si trova un certo tipo di vegetazione che non è presente in un ambiente innevato, ma difficilmente le schermate di gioco rimarranno impresse nella mente del giocatore. Tutto ciò si unisce ad una localizzazione in italiano dei testi con qualche errore ed una colonna sonora che accompagna piacevolmente l’azione, ma anch’essa stenta ad essere memorabile.
Conclusioni
Wonder Boy: Asha in Monster World si rivela un remake “pigro”, una trasposizione che rimane a metà strada tra una remastered ed un concetto di remake che preveda l’inserimento di nuovi contenuti e qualche limatura alla meccaniche originali. Tra l’altro va anche considerato che il videogioco originale è un antenato storico di produzioni e sottogeneri moderni che hanno ampiamente migliorato la formula, come ad esempio Monster Boy and The Cursed Kingdom. Perciò, molti utenti potrebbero arrivare a considerare il videogioco in questione per certi versi un’opportunità sprecata di rispolverare una piccola e vecchia pietra miliare. Ad ogni modo questo “remake” comunque riuscirà ad intrattenere senza sorprendere troppo per una manciata di ore sia gli amanti dell’originale che coloro che sono interessati a recuperarlo.