Volo pindarico o sogno possibile?
Da sempre il cielo è stato il custode di molti sogni per l’uomo, non solo per lo spazio esterno ma anche per il semplice desiderio di volare liberamente quasi staccandosi da ogni confine e limite terreno. Il cielo rappresenta da sempre la libertà, l’infinito e possiede un fascino quasi magnetico specie per i più giovani. È il caso della nostra protagonista Amelia, una ragazzina che non si accontenta di vivere una vita tranquilla nella città fluttuante di Granaria mantenuta dall’eredità del padre ma invece sogna di andare sempre più in alto fino a raggiungere la leggendaria ed ineffabile Balena dei Cieli. Queste sono le premesse della storia che la software house Blindflug Studios AG ci propone in quello che è di fatto un twin stick shooter con meccaniche da roguelite.
Dal punto di vista della storia i presupposti sono piuttosto interessanti, ma c’è da dire che non c’è una vera e propria costruzione narrativa nonostante siano presenti brevi filmati (realizzati discretamente) ed il finale, che naturalmente lascerò scoprire a voi, sia più che soddisfacente. Peccato perché il titolo poteva avere le carte in regola per avere una buonissima storia ma si è deciso di lasciarla abbastanza in superficie. Da questo punto di vista senza ombra di dubbio un’occasione persa! Il gioco pone al centro il tema del contrasto tra natura e uomo e di quanto la civiltà continui ad “inquinare” la natura per saziare la propria brama di potere e di conquista: a mio parere si tratta di un problema grave e quanto mai attuale ed è per questo motivo che avrei sperato in una trattazione più corposa e profonda.
Granaria, la città dei sogni
Per quanto riguarda l’aspetto grafico e tecnico c’è di che essere soddisfatti, Granaria non è affatto male. Va detto che le mappe sono ad espansione verticale e non sono così diverse tra di loro, però l’art style del gioco è molto piacevole da vedere e tra diversi tipi di pesci da catturare, nemici, aerei neutrali e boss c’è sufficiente varietà per intrattenere il giocatore nonostante qualche fastidioso rallentamento in caso di apparizione di qualche astronave nemica bella grossa. Più che discreto anche il sonoro con musiche che ci accompagnano gradevolmente durante l’avventura senza mai risultare fuori luogo ed una voce narrante adatta che saltuariamente tra un piano di livelli ed un altro ci offrirà un po’ di contesto e introspezione permettendoci sempre di vivere l’esperienza di gioco con gli occhi della nostra piccola sognatrice.
La nostra protagonista partirà con l’idea di pescare più pesci possibili e di esplorare le vaste volte celesti ma si renderà ben presto conto di non essere sola e come risultato vi troverete spesso a fronteggiare diverse minacce contemporaneamente: fate attenzione in particolare agli alberi dorati, sono una delle poche possibilità che avrete per curarvi! A parte questo, eliminando i vari nemici e ostacoli che troverete lungo il vostro cammino potrete raccogliere altri oggetti per ottenere in alcuni frangenti armi molto potenti per un periodo di tempo limitato: quando capita cercate di sfruttare al meglio l’occasione per liberarvi dei nemici più pericolosi vicini ed accumulare altre risorse utili.
Crafting e… Mayday… Mayday..!
E qua arriviamo purtroppo alle note dolenti del gioco. Tutto quello che dovremo fare è cercare di catturare più pesci possibili ed eliminare nel frattempo tutti i nemici che ostacoleranno il nostro cammino andando ad accumulare sempre più risorse per migliorare le caratteristiche e le dotazioni del nostro aereo. Com’era lecito aspettarsi gli sviluppatori hanno cercato di mantenere una certa semplicità di fondo a livello di gameplay, offrendo anche un sistema di crafting magari non al top ma comunque tutto sommato performante e vario. Il problema è che i controlli di movimento non sono precisissimi in quanto il nostro aereo è comunque costretto a muoversi costantemente rendendo difficile spostarsi e mirare allo stesso tempo usando i due stick e soprattutto schivare i colpi nemici nello stretto facendoci subire così molti danni. Questo aspetto è davvero problematico, vista anche la caducità dell’esperienza: alla morte infatti tutte le risorse accumulate dal momento della partenza fino alla caduta (e saranno più di una fidatevi) andranno perse.
Vista inoltre l’assenza del fast travel, ogni volta che riusciremo a salvarci atterrando (partirà in questo caso una breve sequenza nella quale dovremo cercare di atterrare senza patemi alla base) saremo costretti a rifarci nuovamente tutta la strada. Sommando tutti questi aspetti appena citati all’intrinseca monotonia strutturale ci troviamo quindi davanti ad un gioco molto ripetitivo che rischia di annoiare già dopo poche ore. Dispiace davvero perché con uno o due accortezze in più potevamo avere tra le mani un titolo davvero valido ed interessante. Si tratta di difetti che potrebbero probabilmente essere corretti per lo meno parzialmente con una semplice patch, ma allo stato attuale l’esperienza di gioco è minata da diversi problemi tanto che arriva a risultare un grinding abbastanza fine a se stesso in alcuni frangenti. Nonostante questo merita una menzione particolare la buona varietà di armi del titolo: sono presenti infatti ben 40 diversi armamenti da montare sul nostro aereo, all’interno di un sistema di personalizzazione del mezzo tutto sommato discreto nonostante la difficoltà nell’accumulare risorse senza dover ritornare alla base dopo poco. Poteva essere utile secondo me anche un tutorial un po’ più esteso, se non altro per capire come sfruttare al meglio quanto accumulato o come personalizzare il nostro bolide, invece solo di spiegare come fare i primi passi, come si vede all’inizio del titolo.
Passo e chiudo
In conclusione il titolo ha sicuramente più di un guizzo degno di nota e se non altro per lo stile e per il finale merita di essere giocato da tutti gli appassionati del genere, ma per tutti gli altri pensateci bene prima di procedere all’acquisto! Se vi avvicinate al Airheart con le giuste aspettative penso che potrà darvi comunque qualche ora di divertimento, è solo un peccato che le buone idee e i buoni propositi di fondo non siano stati supportati da un gameplay più complesso e strutturato o che per lo meno vada a ricompensare meglio il giocatore. La speranza è che Blindflug Studios AG utilizzi questo lavoro come base per mettere a punto in futuro un titolo più completo, profondo e ben strutturato.