In queste ore Ubisoft ha svelato After Effect, il Rainbow Six Extraction’s fourth Crisis Event. L’ evento é disponibile da oggi e resterà accessibile fino al 17 Novembre.
Lo stesso, da quanto dichiarato dal publisher francese, sarà il “culmine thrilling” degli ultimi tre eventi pubblicati in Rainbow Six Extraction, e porterà “più contenuti post lancio”. Contenuti che includono, sfide, oggetti cosmetici, tecnologia REACT e un nemico completamente nuovo.
Nello specifico si potranno avere a disposizione nuovi Crisis studies, copricapi e ciondoli a tema, e l’avversario aggiuntivo corrispondente risulta Proteam FInka
In After Effect, sempre da quanto riferito da Ubisoft, gli Operatori devono cercare il preziosissimo Parasite Nucleuus, trasportarlo e sfruttarne il potere; oppure scortare e proteggerne il trasportatore dalle varie minacce. Minacce che incluono anche l’Amber Spiral”.
Continuando, chi porta con se il nucleo può usufruire contro i nemici e le Parasite structures, della potente abilità Nucleus Death Marker. Quest’ultima permetterà ai compagni del trasportatore, dopo l’utilizzo, di annientare istantaneamente i nemici evidenziati tramite qualsiasi fonte di danno successivo, aggiungendo quindi strategia agli scontri.
Il trasporto del nucleo indebolisce la vista di chi lo ha con se. Lo stesso oggetto inoltre fa aumentare l’esposizione fino a quando non viene lasciato o l exposure level raggiunge il 100%.
Mentre possiede il nucleo, inoltre, il trasportatore, che non potrà combattere, dovrà affidarsi alle proprie squadre per poter attraversare la zona di contenimento. A ciò s aggiunge la velocità di spostamento verrà ridotta, così come la mobilità di quest’ultimo, a meno che non si utilizzi Replusion Harness, nuovo gadget REACT.
In attesa di ulteriori novità dal mondo di Rainbow Six, vi ricordiamo che Rainbow Six Extraction é disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One, Microsoft Windows, Google Stadia e Amazon Luna dal 20 gennaio 2022.
Grazie per l’attenzione e buon proseguimento sulle pagine di Natural born gamers.
Fonte: Eurogamer