Dopo aver provato il bello e violentissimo The Hong Kong Massacre, in questi giorni ci siamo cimentati nel nuovo sparatutto top-down targato OneMoreLevel che si ispira al famoso Hotline Miami. Già dal primo trailer era chiaro che God’s Trigger potesse fare davvero bene, e la conferma è arrivata dopo poche ore di gameplay. Gli sviluppatori si sono impegnati non solo per creare qualcosa di divertente a livello di gameplay, ma anche per integrare una trama che possa rendere i due protagonisti interessanti fin da subito. Una coppia formata da un angelo caduto dal Paradiso e una demone fuggita dall’Inferno è strana, ma funziona alla grande. Nel prologo del gioco, i protagonisti Harry e Judy si ritrovano nel Purgatorio ad affrontare nemici della loro stessa natura, e dovranno fuggire dal posto. Finiti sulla Terra, dovranno trovare e sconfiggere i quattro Cavalieri dell’Apocalisse per evitare la conquista del pianeta.
Versione provata: PS4.
Fuga dal Purgatorio
Il gameplay convince fin da subito, con alcune schermate che fungono da tutorial per insegnarci pulsanti e mosse speciali di ciascuno dei personaggi. Presa la mano con i comandi, scopriamo alcune meccaniche di gioco, a cominciare dal modo in cui affrontare i nemici. La suddivisione delle stanze ci permette di affrontarne al massimo tre o quattro alla volta (talvolta anche uno solo), ma scopriremo fin da subito che entrare all’improvviso in una stanza per tentare di sorprenderli non sia sempre il metodo più efficace, anzi. I nemici reagiscono e sparano con un tempismo incredibile ed una mira perfetta, e la schermata di morte sarà quella che vedremo più spesso durante il gioco, specie all’inizio.
Ma è qui che impareremo a farci furbi e provare tattiche diverse. Se affrontare un nemico a viso aperto gli permette di farci secchi in un secondo, spesso conviene nasconderci dietro un angolo e studiare la zona: è facile riuscire a trovare un ingresso secondario in quella stanza, un muro da sfondare, o alcune sbarre attraverso le quali teletrasportarci all’interno. Sì, perchè ognuno dei protagonisti ha abilità diverse, spesso complementari tra loro. Ad esempio, Harry può effettuare una potente spinta in avanti, sfondando alcuni muri e oggetti nello scenario che spesso impediscono il passaggio o l’ingresso in una determinata stanza. Judy ha il potere del teletrasporto, perfetto per superare le sbarre d’acciaio che ci impediscono l’accesso. Trovare le casse bonus nascoste in ogni livello ci permetterà di ottenere punti per aggiungere nuove abilità tra un livello e l’altro, oppure di modificare quelle già esistenti in base alle nostre preferenze. Ad esempio, potremo potenziare un’abilità in base al raggio d’azione, alla velocità d’esecuzione, o al tempo di ricarica. Possiamo modificare tale scelta ogni volta che finiremo un livello, in base ai nostri gusti ma anche al tipo d’approccio che vorremo usare.
Tra le altre tattiche per affrontare i nemici, una delle più utili è quella stealth. Avvicinandoci alle spalle di un nemico possiamo farlo fuori con la semplice pressione di un tasto, in modo silenzioso e senza che lui ci senta avvicinarci, colpendolo e facendolo così sparire nel nulla. Uccidere un nemico in stealth ci farà guadagnare più esperienza, quindi cerchiamo di farlo sempre quando possibile. Questo tipo di approccio ai nemici funziona alla grande, soprattutto perchè è silenzioso e fa sparire il nemico, fattore che impedisce che altri lo vedano da lontano e corrano lì insospettiti, ma che allo stesso tempo ha anche una pecca già citata: il nemico non ci sente mai arrivare alle sue spalle, quasi fosse sordo. Sicuramente una piccola mancanza che toglie un po’ di realismo ma, dato il numero non indifferente di nemici concentrati in alcune piccole zone, spesso ringrazieremo che sia così.
Una volta ucciso un nemico, questo lascerà cadere la sua arma. Vi sono pistole, revolver, asce indiane, dinamite ed altro ancora. Sta a noi raccogliere quella che più ci piace, tenendo conto dei proiettili rimasti in ogni pistola (ottimo nonchè realistico il fatto che non siano illimitati) e della fase che ci troveremo ad affrontare. Se ci fosse un gruppo di nemici vicini tra di loro, e appostato per colpirci al nostro passaggio, potremo ad esempio lanciar loro la dinamite e colpirli tutti insieme. Ogni arma lanciabile ha un raggio d’azione ben visibile sullo schermo: conviene quindi farci due calcoli prima di ogni lanci, per non sprecarla inutilmente.
Un lavoro tecnico… paradisiaco
A livello tecnico non posso che elogiare il lavoro fatto dagli sviluppatori. La grafica è ricca di dettagli curati nel minimo particolare, specie per quanto riguarda gli scenari e gli oggetti, alcuni dei quali possono essere distrutti o usati per nascondersi alla vista dei nemici. Molto presente il sangue, con schizzi enormi quando riempiremo di piombo i malcapitati nemici. Gli ambienti sono ben illuminati ed ombreggiati, aspetto che mette in risalto la differenza tra ambienti chiusi e all’aperto, e l’ottima colorazione in cel-shading ne aumenta il realismo ed una certa sensazione di claustrofobia nell’ambito dei personaggi, talvolta costretti in una piccola stanza o dietro un muro per affrontare il fuoco nemico della stanza adiacente.
Molto belle le cutscenes presenti all’inizio e durante ogni missione, formate da dialoghi veloci spesso intrapresi da un nemico al quale staremo dando la caccia, che ci sparerà addosso o ci manderà contro i suoi scagnozzi posseduti – ben messi in risalto dagli occhi rossi infuocati. In molte di queste situazioni, per alcuni secondi vedremo la scena in slow-motion e avremo più tempo per pensare in che ordine affrontare i nemici e dove scappare, azione da compiere nell’immediato prima che il tempo riprenda a scorrere normalmente e ci colpiscano all’istante con una pallottola. Alcune di queste situazioni si sono rivelate piuttosto ostiche: ad esempio, quando ci impadroniremo di una postazione nemica con mitra, e dovremo colpire tutti i nemici che ci correranno addosso da diverse direzioni, finchè correranno al rallentatore riusciremo a respingerli senza difficoltà, ma quando il tempo riprenderà il suo corso normale non sarà più così semplice.
La presenza di due protagonisti permette il gioco in co-op, grazie al quale si possono sperimentare nuove tattiche. Ad esempio, un personaggio può attirare un nemico in una stanza, mentre l’altro lo potrà colpire alle spalle appena sarà entrato. Oppure, ci si può mettere schiena contro schiena sparando ai nemici che arrivano da parti opposte contemporaneamente. È importante coordinarsi bene per non sovrapporsi in una determinata azione, e dividersi equamente le armi da raccogliere.
Riprovaci e sarai più fortunato
È bene chiarire che non ci troviamo di fronte ad un gioco in cui superiamo interi livelli al primo o secondo tentativo. In God’s Trigger vi saranno alcuni punti in cui moriremo anche decine di volte, provando e riprovando tattiche e movimenti diversi finché non supereremo quella zona. Il buon numero di checkpoint ci permette di non dover ricominciare sempre dall’inizio, cosa invece obbligatoria nella modalità arcade, in cui la morte ci obbliga a rifare tutto, rendendola frustrante nonostante l’indubbia utilità per allenarci e prepararci alla campagna principale.
Dopo essere morti più volte inizialmente, ed averci preso la mano, si impareranno tattiche nuove e si migliorerà notevolmente nel tempismo per anticipare un nemico sparando per primi, prevederne i movimenti, attirarlo e colpirlo a sorpresa, e così via. Giocando in singolo, anche l’alternare al meglio Harry e Judy diventerà presto un fattore importante, e sarebbe un errore cercare di fare tutto con un solo personaggio ottenendone i potenziamenti senza pensare all’altro, poiché presto quest’ultimo ci sarà di nuovo utile. Anche per sventare l’Apocalisse, l’unione fa la forza.