Come molti di voi sapranno, la Gamescom 2020 non è stata annullata, ma si è piuttosto trasformata in qualcos’altro: un evento totalmente digitale, tramite una piattaforma online. Naturalmente, come di solito accade, la parte più interessante di una fiera di questo tipo è lo spazio dedicato alle produzioni indipendenti. L’Indie Arena Booth della Gamescom è uno dei luoghi più fantastici che un appassionato potrebbe immaginare, e questo vale anche per la versione online proposta quest’anno.
Uno dei primi progetti che ha attirato la nostra attenzione è sviluppato dal piccolo studio basato in Svizzera Lukyantsev Company, ossia Wild Planet. Si tratta di un’avventura survival esplorativa, con alcuni elementi RPG e roguelite, giocabile in co-op, ma anche in singolo, con la necessità però di essere permanentemente online. Detto così, potrebbe sembrare un’accozzaglia di elementi diversi tra loro. Ma dopo aver parlato faccia a faccia, anzi schermo a schermo, con gli sviluppatori (grazie Google Meet), vi possiamo dire che ci troviamo davanti ad un progetto con delle potenzialità davvero grandi e un concept molto interessante.
Il concept di Wild Planet nasce come necessità di un respiro di libertà:
Questo gioco è iniziato a causa del periodo di quarantena durante la pandemia di COVID-19. Molte persone sono state costrette a casa e hanno iniziato a spendere molto tempo insieme virtualmente con i videogiochi co-op. Dopo aver cercato e provato non siamo rimasti soddisfatti e abbiamo realizzato che la scena cooperativa era relativamente povera. Non siamo stati in gradi di trovare l’esperienza di cui avevamo bisogno. Abbiamo quindi deciso di organizzare una game jam con alcuni amici durante proprio la quarantena per creare qualcosa che ci sarebbe piaciuto e con cui ci saremmo divertiti. Il concept si è quindi evoluto in un vero progetto, con un ottimo feedback e una certa popolarità tra i giocatori.
Wild Planet vi metterà quindi nei panni di un esploratore con all’inizio risorse molto risicate, che dovrà farsi spazio in un pianeta misterioso, soggetto a continui cambiamenti. Questi ultimi avverranno in maniera casuale, seguendo anche il ritmo delle stagioni, in una sequenza di 90 giorni reali (che corrisponderanno a 4 anni in game) al termine dei quali il mondo di gioco si resetterà totalmente, portando radicali cambiamenti dell’ambiente intorno a voi. Si potranno quindi costruire e craftare oggetti, equipaggiamenti e insediamenti, fino all’arrivare all’uso dei veicoli, partendo però da una base tecnologica molto grezza per poi avanzare.
Il mondo di Wild Planet sarà ricco di risorse e di vita, con diverse creature che lo popoleranno: alcune di queste saranno naturalmente ostili e qui si inserisce un sistema di combattimento semplice ma con degli elementi RPG, come le statistiche del personaggio e delle armi, che andranno quindi a comportare il vostro successo o fallimento, in un sistema che potrebbe ricordare quello dei giochi di ruolo cartacei.
Quello che però vuole essere il cuore dell’esperienza di Wild Planet è l’elemento cooperativo: si potrà infatti giocare in gruppo fino a 4 giocatori online per condividere l’esplorazione e la costruzione. La questione più interessante è la presenza di una sorta di “multiplayer asincrono” come accade in Death Stranding: il mondo di gioco è condiviso tra i giocatori e quindi sarà possibile osservare i cambiamenti causati dagli altri player, come nuove strutture, che però andranno a deteriorarsi mano a mano (sempre, appunto, come può accadere nell’opera di Hideo Kojima). Nello stesso tempo però è stato ideato un sistema per mantenere certe strutture: ci sarà la possibilità di cimentarsi nella costruzione di alcune “meraviglie”, opere particolarmente imponenti che richiederanno un monte molto elevato di risorse, a cui però potranno partecipare tutti i giocatori, ognuno con il suo contributo. Queste strutture sopravviveranno anche al reset trimestrale, portando quindi il mondo di gioco sì a cambiare, ma anche a mantenere traccia del passaggio dei giocatori. In questo senso quindi possiamo evidenziare uno dei concetti chiave di questo progetto, ossia quello legato sia all’interazione con gli altri sia all’eredità che il giocatore stesso può lasciare ponendo la sua “impronta” nel mondo di gioco.
L’obiettivo comunque degli sviluppatori non è la complessità o la difficoltà, ma è regalare un’esperienza che intrattenga ma che sappia anche rilassare il giocatore in alcuni momenti. Lo stile low-poly insieme ai colori vivaci ma caldi e alla soundtrack potentemente synthwave e ambient creano un mix molto interessante. Sempre in questo senso infatti è stato concepito l’aspetto “narrativo” del titolo, che risulta posto totalmente in secondo piano. Tuttavia resta la possibilità per i giocatori più interessati di trovare diversi elementi esplicativi della lore tramite l’esplorazione e la scoperta, lasciando quindi al giocatore stesso il potere di costruirsi la propria narrazione e di interpretare quello che lo circonda.
Insomma, ci troviamo davanti ad un possibile gioiello, che risulta al momento ancora in pieno sviluppo, con in corso una beta chiusa di testing. Gli sviluppatori ci hanno riferito che intendono proporre una versione demo pubblica alla fine dell’anno, con l’uscita prevista su PC tra 12/18 mesi (quindi tra 2021 e 2022). Vi consigliamo quindi di mantenerlo sott’occhio, noi di certo lo faremo.