Il genere di videogames rientranti nella categoria degli “strategici a turni” è stato per parecchio tempo sulla cresta dell’onda. Nati originariamente su PC, i giochi appartenenti a questo genere hanno riscosso nel corso degli anni un enorme successo, forti di una community che vanta ancora oggi, seppur in proporzioni ridotte rispetto al passato, un numero crescente di appassionati persino su console. Una tipologia sicuramente particolare, che predilige un approccio al gameplay più lento e ragionato, anche a discapito dei virtuosismi grafici. Con questo non vogliamo certo affermare che gli strategici siano brutti da vedere, ma che semplicemente il comparto tecnico è spesso accessorio alle meccaniche proposte.
Wargroove dei Chucklefish ne è il classico esempio. Un TBS (Turn-Based Strategy) dall’aspetto gradevole che punta tutte le sue carte sulla giocabilità e sulla componente tattica. Abbiamo provato per voi questo nuovo e interessante progetto, e siamo pronti a condividere il nostro parere nella recensione che segue.
Il Re è morto. Lunga vita alla Regina
In un titolo di questa tipologia il contesto narrativo riveste spesso un ruolo marginale. Eppure in Wargroove esiste una storia che, per quanto poco ispirata, segue un percorso ben preciso. La premessa che funge da tutorial ci metterà nei panni di Sigrid, una vampiressa impegnata in un assalto solitario. Lo scopo della missione è quello di ottenere informazioni su una misteriosa chiave, il cui segreto è custodito dal sovrano del regno di Roxapedra. Una volta che ci saremo sbarazzati facilmente dell’esigua guardia reale, non ci resterà che affrontare Mercival e, a seguito del suo rifiuto, porre fine alla sua vita. Un gesto che darà inizio al conflitto tra l’esercito degli umani e la temibile armata di Malheim, capeggiata dal necromante Valder.
La protagonista della storia è Mercia, unica erede al trono e nuova regina, che dovrà padroneggiare in fretta “l’arte della guerra” al fine di salvare il suo popolo dalla terribile minaccia. Per farlo sarà accompagnata dal suo istruttore, il mago Emeric, e dal suo cane Caesar. Una trama che non brilla per originalità, ricca di personaggi stereotipati inseriti in un contesto dark fantasy alquanto banale. Eppure, l’opera dei Chucklefish risulta sufficientemente caratterizzata, grazie ad una grande quantità di cutscenes, sempre in bilico tra la drammaticità degli eventi e uno stile ironico e scanzonato. Nelle missioni più avanzate la comparsa continua delle finestre di dialogo può risultare fastidiosa, in quanto tende a spezzettare in modo eccessivo il ritmo della battaglia. Un piccolo neo che non influisce sulla valutazione complessiva dell’esperienza di gioco, sempre coinvolgente e gradevole. Le cinquanta missioni proposte nello “Story Mode” costituiscono una sfida appagante e impegnativa, e donano al titolo una giusta durata.
L’Arte della Guerra
Wargroove propone due modalità di gioco. Nel “giocatore singolo” potremo affrontare la campagna principale, oltre alle varianti “Sfida” ed “Enigmi”. La sezione “multigiocatore” propone invece la playlist online assieme ad una in locale. Superfluo aggiungere che l’anima del titolo risiede nell’avventura principale, nonostante le restanti opzioni costituiscano un’alternativa più che discreta. Lo scopo del gioco è quello di dominare il campo di battaglia, sconfiggendo tutte le truppe nemiche con il minor numero di mosse e perdite possibili. Questi ultimi due elementi costituiscono il criterio di valutazione della prova, che viene espresso tramite un numero di stelle variabile da una a tre unità. Un fattore fondamentale nel gameplay, visto che la collezione influisce sulla possibilità di usufruire di tutte le modalità presenti nel gioco.
Wargroove somiglia molto ad una partita a scacchi dove ogni singola pedina è dotata di caratteristiche proprie. I soldati della nostra legione sono differenziati sia per la capacità di movimento che per l’efficacia degli attacchi, che varia a seconda del bersaglio designato. I lancieri ad esempio, mostrano la loro forza soprattutto se affiancati da unità dello stesso tipo, e risultano essere tanto letali per la fanteria leggera, quanto vulnerabili agli arcieri. La pianificazione del turno ha un ruolo determinante sull’esito della guerra, e costringe il giocatore a riflettere attentamente sulle mosse da compiere, prima di cedere la “mano” all’avversario. Nel gioco sia la fase di attacco che quella difensiva ricoprono la stessa importanza, e gettarsi nella mischia senza prevedere quelle che saranno le mosse nemiche coincide spesso con il “game over”. Un sistema tanto semplice da utilizzare quanto complesso da padroneggiare, seppur basato sull’utilizzo di soli due tasti. Uno adibito ai comandi dell’unita, e l’altro preposto alla consultazione della scheda informativa.
La quantità di danni che possono essere inflitti ad un nemico dipende in gran parte della “criticità” degli stessi. Conoscere preventivamente le conseguenze dell’azione intrapresa determina l’esito dello scontro, visto che all’offensiva seguirà una risposta automatica da parte dell’unità bersagliata. Dopo poche ore di gioco il vostro esercito non avrà più segreti, ma soprattutto nelle fasi iniziali la conoscenza dei “critical hits” è di fondamentale importanza. A tal riguardo, l’interfaccia grafica ricca di icone esplicative sarà di grande aiuto, e farà la differenza sul campo di battaglia. Il gioco vi mostrerà sempre i valori delle vostre azioni, senza suggerivi cosa fare, e lasciandovi liberi di commettere degli errori che vi costeranno caro.
Villaggi e Roccaforti
Il dominio del campo di battaglia non è subordinato solo agli scontri tra gli eserciti. L’occupazione e la difesa dei villaggi, unite all’utilizzo delle roccaforti, costituiscono due elementi fondamentali nelle dinamiche di gioco. I piccoli avamposti rappresentati sulla mappa con un’icona a forma di casa possono essere posseduti liberamente da entrambe le fazioni, con la differenza che la prima a raggiungerli si barricherà automaticamente al suo interno. Un fattore che vi costringerà ad effettuare un piccolo assedio (qualora l’armata delle tenebre sia stata più lesta di voi) oppure ad una strenua difesa in caso ne siate i possessori. Molte delle missioni presenti nello “story mode” vi vedranno combattere continuamente per il possesso di questi luoghi, quasi tutti posizionati in punti strategici del campo di battaglia.
Anche le vostre basi operative rivestono un ruolo altrettanto determinante: all’inizio di ogni turno avrete un piccolo tesoro da investire in nuove unità, la cui quantità dipenderà dagli avversari sconfitti e dalle zone occupate. Ogni roccaforte vi consentirà di aggiungere un nuovo elemento alle vostre truppe (massimo uno per turno), subito pronto a gettarsi nella mischia. I soldati dotati di un equipaggiamento migliore avranno un costo elevato a differenza della fanteria leggera, più agile negli spostamenti ma meno resistente. Ovviamente anche questa scelta avrà conseguenze sull’esito della contesa, in quanto l’aggiunta o la sostituzione di una parte dell’armata deve sempre sottostare alle necessità del “momento”.
Multiplayer ed Enigmi
Giocare una partita a Wargroove nella modalità online è un esperienza estremamente divertente. In particolare condividere la sessione di gioco con altri tre utenti, crea delle battaglie epiche dalla conclusione imprevedibile. Nonostante la Cpu sia dotata di un’ottima intelligenza artificiale, in grado di sorprendervi, confrontarsi con gli altri giocatori fornisce sempre uno stimolo in più, assicurando diverse ore di puro svago. Nel titolo è presente anche un semplice editor di mappe che vi permetterà di creare le vostre o di usufruire di quelle degli altri. I server di gioco vi daranno accesso ad un’infinità di nuove quest nella sezione “sfida” che oltre ad ospitare quelle impostate dagli sviluppatori, darà libero spazio alla fantasia degli utenti, donando al gioco una longevità pressoché infinita. Infine avrete la possibilità di cimentarvi con la playlist “enigmi” in cui vi troverete a fronteggiare una serie di battaglie già in corso di svolgimento, con un numero ristretto di mosse e risorse disponibili. Una sezione che metterà a dura prova le vostre capacità strategiche, costituendo di fatto l’aspetto più “hardcore” dell’intera produzione.
Nel complesso il gameplay di Wargroove riesce nell’impresa di essere tanto complesso quanto piacevole. L’opera dei Cucklefish è grado di dare del filo da torcere anche ai giocatori più esperti, senza però precludere l’accesso ai neofiti del genere. La caccia alla terza stella è una scelta precisa della software house, volta a proporre una sfida ostica e appagante. Peccato che non sempre il livello di difficoltà risulti bilanciato in modo ottimale. Un difetto riscontrabile sia nello “story mode” sia negli “enigmi”, dove spesso basta un errore per gettare al vento anche una sessione particolarmente lunga. Fattore che rende alcune fasi dell’esperienza di gioco alquanto frustranti, ma che non è comunque sufficiente a rovinare la valutazione complessiva di un prodotto di ottima qualità.
Pixel da Battaglia
Passiamo adesso ad analizzare il comparto tecnico dell’opera, capace anche in questo caso di fornire delle gradevoli sorprese. Wargroove propone una grafica in puro “old style” con elementi volutamente “pixellosi” e colorati. Questo non significa che il gioco non sia bello da vedere, ma semplicemente che non è adatto a tutti: tanto più se l’utente interessato all’acquisto è avvezzo ai poligoni e alla pulizia dell’alta definizione. Il titolo non possiede nessuno degli elementi che lo rendano paragonabile alle proposte di ultima generazione, e se questa è una priorità, Wargroove non fa al caso vostro. Comunque sia, non è difficile notare la grande cura riposta nei dettagli, che vanno dalle scelte cromatiche azzeccate fino all’ispirato design dei personaggi: tutto ciò rende l’esperienza visivamente piacevole. Ogni elemento dell’esercito è ben caratterizzato e non proverete mai confusione a causa dell’affollamento presente sullo schermo. Anche il comparto sonoro è degno di nota, con un discreto accompagnamento musicale in pieno stile fantasy ed effetti perfettamente inseriti nel contesto “militare”. Tecnicamente il prodotto non eccelle in nessun aspetto, senza per questo sfigurare nelle sue componenti funzionali alle meccaniche del gameplay.
Le Apparenze Ingannano
Wargroove è uno strategico a turni che pur senza proporre nulla di troppo nuovo riesce pienamente nel suo compito: quello di divertire stimolando la mente del giocatore. Lo stile sereno e colorato non tragga in inganno, visto che parliamo di un TBS “puro” dotato un livello di difficoltà elevato in grado di fornire una sfida coinvolgente e impegnativa. Un titolo consigliato a tutti gli amanti del genere, che potranno apprezzare la complessità delle meccaniche e la profondità del gameplay, appena velate da un sistema di controllo semplice e immediato. Lo stile grafico e la modalità multigiocatore sono altri elementi positivi in un prodotto qualitativamente ottimo, che saprà appassionarvi a lungo se deciderete di dargli una chance.