Recentemente rilasciato su Steam nella versione accesso anticipato, Albedon Wars è un multiplayer card game con componenti GDR prodotto e sviluppato dai ragazzi di Firemill Games. Abbiamo potuto mettere le mani proprio su questa versione: la premessa è sempre la solita, ovvero, trattandosi di un’anteprima, qui di seguito cercherò di elencare le caratteristiche attuali del titolo. Magari scopriremo insieme quanto veramente potrà suscitare la vostra curiosità.
Due Fazioni, un’eterna lotta
In Albedon Wars prenderemo il comando di un eroe, selezionabile fra la discreta gamma di condottieri a nostra disposizione affiliati all’una o l’altra fazione. Le due fazioni, nello specifico, sono i Vertu — tecnologicamente avanzati ed esperti psionici — ed i Nontu — guerrieri e sciamani tribali in comunione con gli elementi. È opportuno segnalare che le due razze sono caratterizzate da quattro sottorazze ciascuna, ognuna dotata dei propri tratti distintivi, nonché, per i fanatici della lore, di descrizioni assai peculiari. In ogni caso, una volta scelta la nostra affiliazione, toccherà alla selezione dell’eroe. Sostanzialmente, questi ultimi sono divisi in classi: alcuni saranno potenti incantatori, altri intrepidi guerrieri, fino ai classici curatori o abili psionici.
Il nostro alter ego digitale non sarà solo durante l’avventura, bensì avrà al suo seguito dei compagni. Per quanto il titolo ci conferisca immediatamente un compagno all’inizio del gioco, saranno molti quelli che troveremo esplorando il mondo e numerosi quelli che potremo reclutare portando a termine alcune missioni – o semplicemente dialogando. Infatti, Albedon Wars prende a piene mani alcune meccaniche tipiche dei GDR, ovvero i dialoghi a scelta multipla, fondamentali per conoscere la profonda ed a volte ridondante lore del gioco. Questo sistema, decisamente audace, dovrebbe comportare uno storytelling di livello ma, sfortunatamente, il più delle volte le nostre scelte risulteranno in un railroad troppo evidente, umiliando quella — ovviamente — fittizia libertà che un gioco con tali premesse dovrebbe avere. Per quanto la storia, al momento, si sviluppi in trame e sottotrame sviluppate in un semi-open world, sembra più un pretesto per sottolineare il vero fulcro del titolo: l’eterna lotta tra Vertu e Nontu per il dominio sull’Albedonite, un potente minerale necessario alla sopravvivenza di entrambe le fazioni. Bisognerà vedere quanto gli sforzi dei giocatori online, che parteggiano per una o l’altra fazione a caccia del minerale, incideranno su quella che si presuppone essere una trama fluida. Ma è un po’ presto per dirlo.
Guerra totale
Una cosa è certa: in Albedon Wars si combatte, e lo si fa sempre. Le meccaniche di combattimento non sono estranee al genere dei card game, tutt’altro. Il campo di battaglia è diviso in quattro zone: quella superiore conferisce un bonus d’iniziativa, quella a sinistra concede di pescare carte bonus all’inizio del round, a destra si ottiene un bonus di diamanti — indispensabili per giocare le nostre carte —, mentre il centro conferisce un bonus d’attacco alle unità ranged.
Prima di cominciare a combattere, il gioco ci permetterà di posizionare le nostre carte eroe/unità sul campo di battaglia. Ogni zona non supporta più di due unità per giocatore, aspetto che evita il sovraffollamento e amplia le opzioni tattiche. Potremo portare ed impiegare un massimo di quattro personaggi in battaglia, ognuno dotato del suo set abilità, poteri e carte. Quest’ultime possono essere personalizzate in base alle necessità ed alle carte a nostra disposizione, sempre tenendo in considerazione che ogni classe può avere accesso ad un numero limitato di carte: un guerriero non potrà usare la magia, se non espressamente della propria classe.
Una volta pronti al combattimento, quest’ultimo si sviluppa nel classico sistema a turni. Nel nostro turno potremo comandare un’unità selezionando una delle tre azioni disponibili: attacco, potere e movimento. Una volta esaurita l’azione, sarà possibile giocare una carta — ma non durante il primo turno di combattimento — pagandone il relativo prezzo in diamanti. Ad esempio, giocando una carta attacco, potremo comandare un’unità di attaccare, o attraverso la carta scatto di muoversi in un altra zona del campo. In tal senso è possibile far agire due volte la stessa unità, magari facendola attaccare la prima volta con la propria azione d’attacco ed una seconda attraverso l’attivazione della carta. Attaccare a testa bassa non paga, e se lo farete andrete incontro a terribili disfatte. È opportuno giocare d’astuzia ed interagire con i bonus zona per garantirsi un vantaggio sull’avversario. Ecco che entrano in gioco le Tattiche degli eroi. Queste, visualizzabili sulla carta, variano in base all’unità: più sarà elevato il valore di Tattiche, più sarà semplice garantirsi i bonus derivati dalla zona che occupa. Se una o più unità nemiche lottano nella stessa zona, i bonus verranno assegnati al giocatore con le Tattiche più elevate, sottraendo dalle stesse il valore del contendente. Sostanzialmente è tutto qui, fino all’annichilimento dell’avversario, sia esso comandato dall’IA o umano. Terminato lo scontro, i nostri personaggi otterranno i famigerati punti esperienza: l’accumulo degli stessi farà avanzare il proprio livello di potere, garantendo nuove abilità, selezionabili attraverso l’intuitiva scheda dedicata.
Al momento, il mix tra GDR e card game online sembra godere di un certo equilibrio, ma la ripetitività dei combattimenti, quasi sempre destinati ad un’unica tattica vincente — almeno per ciò che concerne le innumerevoli battaglia contro un’IA piuttosto prevedibile — smorza il già lento ritmo di gioco. Diversamente, la componente multiplayer è più dinamica, riuscendo a carburare dove la componente single player sembra stagnare un po’ troppo. In sostanza si tratta di un progetto interessante e, personalmente, non vedo l’ora di provare la versione definitiva.
Vi ricordiamo che Albedon Wars è disponibile su PC (via Steam) in versione accesso anticipato.