Molti di voi nella giornata di ieri si saranno certamente connessi alla rete per seguire lo Stadia Connect, la presentazione ufficiale (“casualmente” appena prima della partenza dell’E3 2019, ma non nell’ambito della manifestazione) della piattaforma Google Stadia. Questa diretta, non particolarmente lunga, ha tolto alcuni dubbi su diversi elementi, lasciandone però molti altri. Innanzitutto se volete farvi un’idea delle informazioni rilasciate ieri, vi invito a consultare l’articolo dedicato. In questa sede, cercheremo di ragionare su che tipo di esperienza Google potrà portare nelle nostre case, con pro e possibili contro e se davvero rappresenta una minaccia o una rivoluzione tale da spingere il resto dell’industria a premere sull’acceleratore.
Né Netflix né Game Pass, solo Stadia
Innanzitutto è stato reso chiaro che Stadia non sarà un “servizio alla Netflix”, ma una vera e propria “console senza console” che permetterà agli utenti di acquistare ognuno dei titoli disponibili. Il primo interrogativo rimasto dopo la presentazione, è il fatto che non si è minimamente accennato al prezzo che i giochi avranno sulla piattaforma. Si allineeranno alle controparti console o a quella PC? Il fatto che non se ne sia parlato fa nascere il sospetto che appunto i prezzi di vendita dei singoli titoli non saranno così competitivi da “rompere il mercato”. È quindi probabile che non ci saranno grosse differenze. Primo punto, quindi, che potrebbe far tentennare molti, che magari pensavano di trovarsi a disposizione un ampio catalogo con un servizio in abbonamento. Quest’ultimo è presente (Stadia Pro), ma per un altro motivo: pagando infatti i 9,99 euro al mese avrete accesso al top delle prestazioni (4K/60FPS/HDR/Surround 5.1), che non saranno invece a disposizione degli utenti Stadia Base, che potranno giungere fino a 1080p/60FPS. Una qualità certamente non scadente, ma che non sarà corrispondente di certo alle console di nuova generazione che probabilmente vedranno la luce il prossimo anno.
Stadia Pro, in ogni caso, va a configurarsi come molto simile ad un abbonamento PS Plus o Live Gold, garantendo una serie di giochi gratuiti (il primo dei quali sarà Destiny 2, i successivi ancora non si conoscono) e di sconti esclusivi sul catalogo. Non sappiamo ancora però ogni quanto giochi gratuiti saranno aggiunti all’offerta, e non si può ancora quindi dire se il gioco varrà la candela.
Dov’è la mia fibra?
Abbiamo parlato di prestazioni: è stato sorprendente venire a sapere che per raggiungere il top saranno sufficienti 35 Mbps. Possiamo però purtroppo aggiungere che nel Bel Paese ci sono ancora molte zone e molti utenti che non solo non hanno la fibra, ma con una copertura di linea che sfiora il ridicolo e a volte non raggiunge nemmeno i 10 Mbps (il minimo richiesto per far girare i giochi a 720p/60FPS). Con questi elementi molti potranno comunque riuscire ad ottenere il meglio, ma come sarà questo meglio? Ci sono da prendere in considerazione tutta una serie di cose, dall’input-lag ai possibili cali di linea (fin troppo comuni nel nostro paese, ahinoi), fino alle vere prestazioni dell’hardware. Google ci rassicura che non ci saranno problemi, ma noi siamo di una razza difficile, quella del “finché non vedo non credo”. Aspetterò quindi con ansia l’arrivo del mio Founder’s Pack per verificare se con la mia linea a circa 60 Mbps riuscirò ad avere l’esperienza Stadia migliore possibile.
Giocare ovunque… o no?
Altro elemento che ha un pochino smorzato l’entusiasmo, sono stati i dettagli relativi a come giocare con Stadia. Si potrà utilizzare qualsiasi dispositivo? Non è del tutto vero. Innanzitutto sembra che per giocare alla propria TV sarà necessario possedere sia il Chromecast Ultra che un controller Stadia (entrambi inclusi del Pacchetto Fondatore o acquistabili separatamente). Dico sembra, perché anche questo è un elemento non chiarissimo, ma che andrebbe ad obbligare gli utenti comunque all’acquisto di dispositivi adatti. Dall’altra parte è fantastico constatare come invece per giocare sul proprio computer o tablet sarà sufficiente utilizzare Google Chrome, ma in questo caso sarà possibile utilizzare qualsiasi tipo di controller o mouse e tastiera. Non è chiaro però se su Chrome ci sarà un qualche tipo di applicazione, o se basterà utilizzare magari un url? Lo scopriremo.
Altro elemento di perplessità è legato invece agli smartphone: al lancio Stadia sarà disponibile solo su Pixel 3 e Pixel 3a, i dispositivi a marchio Google. Non si è ancora parlato di Android o iOS, quindi per ora non sarà possibile utilizzare tutti gli altri smartphone. È comunque probabile che il supporto sarà introdotto in futuro, sempre forse tramite Chrome.
Giocare ovunque… a cosa?
Altro elemento da prendere in considerazione è quello naturalmente del parco titoli che saranno lanciati su Stadia, sia all’esordio della piattaforma che in futuro. Sembra che Google si sia data da fare e che abbia preso contatto con gli sviluppatori e i publisher tra i più importanti dell’industria, puntando ad offrire un elenco il più possibile completo. Il botto di Baldur’s Gate III ha un’importanza notevole, considerando il fatto che, oltre che su Stadia, per ora il titolo è confermato solamente su PC. Poterlo quindi giocare, quando uscirà, senza dover possedere un PC di buona fascia – anzi senza alcun hardware, comprando solamente il gioco! – è un elemento non da poco. Bisogna vedere ora se altri titoli, magari ora solo su PC, saranno inclusi. Se così fosse, Stadia avrebbe un importantissimo punto a favore. Di contro, chiaramente, bisognerà verificare le vere prestazioni dell’hardware di Google, cosa però che potremo fare solo quando avremo in mano il nostro controller a novembre.
Sono comunque stati già annunciati titoli ancora in sviluppo in uscita anche su Stadia, come Darksiders Genesis, Borderlands 3, Ghost Recon Breakpoint, Samurai Shodown, Doom Eternal. Inoltre saranno disponibili titoli anche già usciti, come Final Fantasy XV, l’ultima trilogia di Tomb Raider, Assassin’s Creed Odyssey, Mortal Kombat 11, Metro Exodus, Rage 2 e diversi altri. Di certo Google ha ancora qualche asso nella manica, e ci sono probabilmente anche esclusive attualmente in sviluppo per la piattaforma, che saranno svelate al momento giusto. Queste ultime forse potrebbero finire per essere incluse nell’abbonamento Pro (un po’ come fa Microsoft con il Game Pass), ma si tratta di semplici speculazioni personali, quindi prendetele come tali.
Piazza virtuale
Non si è parlato in modo specifico del gioco online, tuttavia con l’inclusione di Destiny 2 (gratis per i Pro) e una serie di altri titoli multiplayer è da dare per scontato che non ci sarà nessun tipo di extra da pagare per giocare online. La possibilità quindi di connettersi in modo incredibilmente veloce, sostanzialmente solo accendendo la TV, è sorprendente. Non solo di connettersi, ma proprio di giocare. Questo elemento, seppure sembri avere (e probabilmente è così, almeno di partenza) un target più “casual”, rende davvero il videogioco accessibile come mai lo è stato prima. Questo è l’obiettivo di Google ed è l’elemento davvero rivoluzionario, che però al momento, con gli elementi a disposizione, non mi sento di dire che sia una rivoluzione tale da spingere i restanti colossi dell’industria nel panico. Tuttavia Stadia si delinea come un’esperienza diversa e alla portata di tutti, senza costringere all’acquisto di un hardware ormai piuttosto costoso. La presenza di un pacchetto base totalmente gratuito che dà accesso allo streaming dei giochi (che sì, dovranno essere acquistati) a 1080p/60FPS ha una potenzialità enorme di inclusione. Non è però certamente appetibile per i giocatori più esigenti, che probabilmente troveranno invece appagamento nel PC gaming e nelle console di nuova generazione alla cui presentazione ufficiale non può mancare molto.
Insomma, Stadia non come antagonista, ma come offerta diversa ed inclusiva. Staremo a vedere, ma nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate!