Come tutti sappiamo, a New York, all’Arthur Ashe Stadium, in questi giorni si è concluso il mondiale di Fortnite, con un montepremi totale di ben 30 milioni di dollari. L’evento si è diviso per categorie, coppie e singolo, ma prima di poter approdare nella “grande mela” ci sono stati mesi di qualifiche molto intense, che hanno portato solo i migliori allo scontro finale. Non tutti però potevano parteciparvi, infatti c’è un età minima – 13 anni – e sotto la maggiore età serve il consenso dei genitori. Oltre questo, però, c’è anche la correttezza sportiva, ed infatti chi ha ricevuto una sanzione in qualsiasi gioco non poteva accedervi.
Quello che interessa a noi però è la giornata di sabato, in cui si sono affrontati i giocatori nella categoria “creative”, e in questa gareggiava anche l’unico italiano presente all’evento, Edoardo Badolado (conosciuto come Carnifex). Insieme agli altri 3 membri del suo Team ha cercato di restare in gioco più tempo possibile, ma nel finale hanno chiuso solo sesti su 8. Non sembra un grande traguardo, ma il giovane italiano si è portato a casa 67.500$.
Chi è Carnifex?
Quando ho finito il liceo sapevo già di voler diventare un videogamer professionista. Avevo iniziato a lavorare come grafico, poi ho chiesto un part-time per poter giocare di più. Una squadra mi ha messo sotto contratto, ho iniziato a prendere uno stipendio e a partecipare ai tornei internazionali. Così mi sono licenziato dal lavoro “vero”.
Queste le parole di Edoardo “Carnifex”, che spiega la sua strada per diventare un Pro Player a tutti gli effetti. Non è partito subito da Fortnite, ma anche negli altri giochi competitivi era molto bravo, riuscendo a qualificarsi per molti eventi importanti. Di fatto ha già partecipato ad altri 3 mondiali, con viaggi e costi pagati dalla propria squadra.
Ho capito che la scena cresceva velocemente e potevo guadagnare molti più soldi. Passo la giornata ad allenarmi, più di 8 ore tutti i giorni, al computer della casa dove vivo coi miei o nella “gaming house” che il team mi ha messo a disposizione.
Questa la risposta sul perché sia passato a Fortnite (soltanto da un anno) e sull’impegno necessario per restare ai vertici.
Ci farò un viaggio con Sara e forse un regalo ai miei genitori. Voglio competere ancora su Fortnite, in altri tornei con premi milionari.
Queste le parole dopo la finale, e ammette che quando il gioco passerà di moda continuerà comunque la strada del pro player, perché è quello che ama e quello che vuole fare.