Da tempo disponibile su altre piattaforme, Pang Adventures sbarca anche su Nintendo Switch grazie agli sforzi di DotEmu. Si tratta di uno degli arcade più riusciti degli anni ’90, ed un remake di questo calibro è sempre una sfida non da poco per i programmatori. Benchè non esente da difetti, ci ritroviamo davanti ad un titolo molto divertente sia in singolo che in co-op, perfetto anche per giocarci quando non siamo a casa.
Facciamoli scoppiare tutti!
Pang ha avuto diversi capitoli, di cui vengono ricordati soprattutto i primi due: Pang e Super Pang. Conosciuto come Buster Bros in America, il gioco introdusse meccaniche del tutto nuove con una notevole dose di divertimento grazie agli originali quanto imprevedibili nemici del gioco: i palloncini (o bolle, come li chiamava qualcuno), che ritroviamo qui con diverse variazioni. La trama non è certo il piatto forte del gioco, ma non ce n’è bisogno. Gli alieni invadono la Terra con i loro palloncini, i fratelli Pang scoprono in tv quanto accade e decidono di intervenire. Esatto, tutto qui: trama semplicistica che ci butta subito nel vivo del gameplay. Che è quello che ci interessa davvero. Iniziata la modalità Tour e dopo aver scelto il fratello da usare, Pang Adventures prevede un viaggio attraverso diverse locations in tutto il mondo. Ciascuna presenta diversi stages, un po’ diversi tra di loro e in tema col clima della zona in cui ci troviamo.
Ed ecco ritrovarci di nuovo nell’eterna battaglia contro i temibili palloncini. Questi seguono spesso traiettorie e rimbalzi a parabola, ma talvolta ne troviamo alcuni che vanno dritti con rimbalzi di 90 gradi su muri e pavimento, come nel vecchio mitico Pong. Fin dalle prime fasi di gioco scopriamo che, rispetto ai primi capitoli, i palloncini più piccoli hanno un diametro nettamente maggiore rispetto al passato. Ciò semplifica il gameplay rispetto ai capitoli precedenti, con decine di piccolissime palline che ci ritrovavamo spesso a dover colpire e schivare nel coin-op, senza contare quando beccavamo per sbaglio la dinamite. C’è anche un po’ di varietà sui palloncini stessi: alcuni sono più veloci nei movimenti, altri elettrizzano l’arpione e dobbiamo spostarci di lato, altri creano una nuvola di fumo che impedisce la visibilità, altri ancora attivano un timer per poi scoppiare, e così via.
Un arsenale a disposizione
Se da un lato diverse varietà di palloncini evitano al giocatore di annoiarsi, dall’altra la loro distruzione è resa fin troppo facile dalle nuove armi inserite dai programmatori. Oltre agli arpioni già conosciuti, sono state inserite armi come pistole semiautomatiche con colpi infiniti e addirittura il lanciafiamme, devastante quando tanti piccoli palloncini cadono a raffica. Non manca il vecchio arpione che si fissa in alto, utile quando dobbiamo spostarci di lato per distruggere un palloncino alla volta.
Il lanciafiamme è forse l’arma più bella da guardare: possiamo farlo ondulare a destra e sinistra in base a dove piovono i palloncini, ed è molto maneggevole. Ma ha anche qualche difetto, tra cui una carica limitata e il raggio d’azione che non arriva troppo in alto. A volte siamo quindi obbligati a cercare un’altra arma nello stage, oppure consumarlo a vuoto pur di riavere il nostro arpione per raggiungere i palloncini più in alto, espediente che però ci fa perdere diversi secondi di tempo.
Armi belle e utili, ma che semplificano fin troppo il gameplay. I programmatori si potevano inventare un arpione a due o tre punte, poter sparare in diagonale, poter saltare, mettere una barra vitale al personaggio anzichè morire al primo colpo, e così via. Di idee ce ne sarebbero tante, e siamo certi che implementarne alcune avrebbe giovato non poco ad una saga che ormai sa di già visto.
Il boss più difficile? Il timer
Una novità è rappresentata dai boss alieni, che ci attaccano a metà strada durante il viaggio in aereo tra una location e l’altra. Questi creano palloncini dal corpo, e mentre li schiviamo o li distruggiamo, dobbiamo colpire lui in punti precisi dei suoi tentacoli. Una volta distrutti questi, dobbiamo stare attenti ai suoi nuovi attacchi con continui rimbalzi sul pavimento, tenendo conto del volume ben maggiore del boss rispetto ai pallocini normali. Una volta studiati i suoi movimenti, ogni boss non è particolarmente difficile e rappresenta un’aggiunta al gioco piuttosto che un vero e proprio ostacolo ai fratelli Pang.
Il nemico più arduo? Se i palloncini ci danno del filo da torcere fino ad un certo punto, il timer è forse il nemico più difficile da affrontare. In alcuni stages abbiamo poche decine di secondi per far scoppiare un’infinità di palloncini, e non basta schivarli e sparare l’arpione all’impazzata: ci vuole tattica. Spesso la soluzione ci viene data dallo stage stesso, che ci fornisce le armi adatte a quel tipo di situazione. Ad esempio possiamo prendere una pistola e distruggere i palloncini bloccati in alto, per poi rompere qualche blocco per far cadere e distruggere i palloncini rimanenti, talvolta a soli 2-3 secondi dalla fine. Mi sono ritrovato in situazioni in cui dicevo È impossibile farli fuori tutti in così pochi secondi; ma dopo pochi tentativi scoprivo il modo di finire lo stage senza grandi difficoltà, distruggendoli in modo sistematico grazie all’arma trovata in quell’occasione. In fin dei conti, se da un lato è vero che alcune armi facilitano la lotta contro i palloncini, dall’altra spesso abbiamo poco tempo per completare lo stage. Entrambi gli aspetti andrebbero rivisti: un timer più generoso ed armi meno devastanti.
Si poteva fare molto, molto di più
In generale Pang Adventures è molto divertente. Il gioco in co-op rappresenta un passatempo divertente, anche se la possibilità di poter rianimare infinite volte il proprio compagno è da rivedere perchè semplifica ulteriormente un gameplay non certo difficilissimo. Forse ci stavano le classiche tre vite oppure una vita a testa, rifacendo lo stage in caso di morte di entrambi i giocatori.
Pang Adventures è un titolo perfetto per il single player, ma sa molto di occasione sprecata. La modalità Tour può essere affascinante e aggiunge i boss alla saga, ma ha una durata piuttosto limitata con meno locations rispetto al passato. Un gran peccato, perchè ne avrebbero potute inserire molte di più senza troppi sforzi. E perchè no, magari dare un’aria di novità con un nuovo editor per creare i nostri stages da condividere in una community online ed aggiungerli liberamente a quelli già presenti nel gioco, compresa la modalità Tour. Qualcosa di innovativo e personalizzabile che darebbe maggiore linfa vitale ad una saga dal gameplay divertente ma che rischia di non attirare le nuove generazioni, facendo leva soprattutto sul fattore nostalgia che colpisce gli over 30.
Una volta finita la modalità Tour, ci si può comunque divertire con altre modalità: quella a punti va sbloccata finendo il gioco, mentre è la modalità Panico quella che offre il divertimento maggiore e che rappresenta una vera sfida per i veterani. Si parte da pochi palloncini e molte clessidre per fermare il tempo, per poi aumentare il numero di palloncini e il ritmo di gioco in maniera esponenziale. Modalità che va a colmare le mancanze del Tour in giro per il mondo, ma comunque non sufficiente da sola ad alzare l’hype per il gioco nel caso non siate veri fans della saga.
Bum!
Su Switch non abbiamo riscontrato problemi di fondo. La console si comporta bene sia in dock che in modalità portatile, anche in caso di numerosi palloncini sullo schermo. La pulizia dell’immagine è una delle note positive del gioco, con colori molto vivaci rispetto al passato e sprites ben definiti ed animati. Anche la risposta ai comandi è perfetta e priva di lag. Per chi fosse indeciso su quale piattaforma giocarci, consigliamo la Switch proprio per il genere di gioco, un arcade divertente e perfetto per partite occasionali in pullman, in treno, in pausa da lavoro, in spiaggia mentre prendete il Sole (senza farvi fregare la console, mi raccomando), dove volete voi insomma. Il salvataggio automatico alla fine di ogni stage facilita la progressione della modalità Tour, impedendo frustrazione nel caso mancasse il tempo di finire completamente una location. Un gioco dalla difficoltà medio-bassa, pensato anche per i giocatori occasionali che vogliano farsi qualche partita ogni tanto senza troppi pensieri come checkpoints irraggiungibili o sfide impossibili da superare.
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