Se parliamo della serie Tales of, non si può certo tacere di come abbia rappresentato tra alti e bassi una delle colonne portanti per il proprio genere. Fin dagli albori su Super Nintendo, la saga si è confrontata con colossi dei JRPG come gli episodi di Final Fantasy, di Dragon Quest, Chrono Trigger e Secret Of Mana. Eppure, nonostante i validi avversari, è riuscita a mantenere il consenso di una forte fanbase, che ha visto nei vari titoli, chi più chi meno, una garanzia.
Non fa eccezione Tales of Vesperia, che risulta uno dei episodi più acclamati della serie. Tuttavia la strada non è stata sempre in discesa. Infatti il videogame è nato come esclusiva Xbox 360 e questa scelta ha comportato una diffusione più limitata, soprattutto in Giappone, dove la console Microsoft arrancava nelle vendite. Questa situazione ha portato l’allora Namco Bandai a produrre una versione riveduta e corretta per PS3, rilasciata per il solo mercato giapponese. Questo almeno fino allo scorso 11 gennaio, quando Bandai Namco ha rilasciato per PC, PS4, Switch e Xbox One Tales of Vesperia Definitive Edition, versione rimasterizzata del capitolo del 2008.
Trama
Terca Lumireis, pianeta illuminato dalla stella Ardor Vesperia, è caratterizzato dalla forte presenza di terre emerse, circondate da grandi distese d’acqua. Gli abitanti delle sue terre vivono all’interno di città, circondate da barriere, che rappresentano l’unico sistema difensivo contro enormi branchi di creature mostruose, le quali popolano l’entroterra. Le barriere e altre risorse, come i sistemi elettrici e quelli di depurazione delle acque, sono azionati e controllati dai Blastia. Quest’ultimi sono dispositivi magici, che condensano l’Aer, materiale che circonda tutte le cose.
Proprio il furto di uno dei nuclei di un Blastia fungerà da escamotage narrativo per dare inizio alla storia narrata. Infatti Yuri Lowell, abitante del sestiere popolare della capitale imperiale Zaphias, dovrà indagare sul furto di tale componente. L’oggetto è stato rubato dall’aque blastia del suo distretto e senza di esso il quartiere non potrà avere accesso all’acqua potabile. Così il nostro eroe parte per un viaggio, che lo porterà a conoscere altri personaggi, ad esempio Estelle, e ad essere coinvolto in una trama fatta d’intrighi, amicizia e tradimenti.
Elementi che rimangono peculiari, in primis l’arte di combattere
Soprattutto nel periodo dal 1995 ai primi del duemila, quando i JRPG erano un genere di punta, era chiarissimo che bisognava mantenere una propria personalità. Questo obiettivo per la serie ha significato puntare soprattutto sulle ambientazioni, su una caratterizzazione dei personaggi e su un sistema di combattimento peculiare. Chiaramente nell’evoluzione dei capitoli questi elementi sono stati modificati e poi successivamente reinterpretati.
In primis il sistema di combattimento, denominato generalmente Linear Motion Battle System o LMBS, si ripropone nella sua declinazione di Evolved Flex Range Linear Motion Battle System. Quest’ultimo, nato dalle ceneri del Flex Range di Tales of the Abyss, è ed era uno dei punti forti del videogame. La scelta di non modificarlo potrà sembrare ad alcuni coraggiosa, ma in realtà risulta per certi versi scontata, soprattutto perché rimane vario e ben studiato.
I personaggi disponibili sono nove, ma in combattimento se ne potranno sfruttare un massimo di quattro. Ognuno di questi potrà essere gestito dall’intelligenza artificiale o direttamente da un giocatore, arrivando ad avere un pieno controllo sul team e sulle abilità. Quest’ultime sono passive o attive. Le prime, sbloccabili tramite l’uso di alcune armi, vengono scelte ed equipaggiate a patto di avere una quantità di punti-abilità sufficienti per farlo. Le seconde, chiamate arti, sono abilità offensive, tipiche del preciso stile di combattimento dei personaggi. Infine, arti e attacchi normali possono essere combinati con il giusto tempismo per ottenere delle combo, offrendo anche la possibilità di sfruttare la barra dell’Oltrelimite, che una volta riempita e attivata, potenzierà per un tempo limitato il personaggio.
Complesso
Nelle ambientazioni e nella caratterizzazione dei personaggi, il titolo presenta una forte ispirazione al mondo fantasy e a quello dei manga e degli anime. In particolare il secondo influsso va ad incidere sul carattere dei personaggi, avvicinandosi a schemi prefissati, spesso riproposti nelle opere del sol levante. Nonostante ciò, i personaggi risultano comunque ben costruiti anche se non originali. In particolare Yuri è dilaniato da un conflitto interno, che lo farà apparire a tratti come un personaggio dalle tinte differenti. Allo stesso modo i paesaggi risentono dell’influsso dell’immaginario fantasy, anche se non proprio ricchi di dettagli ed elementi, tanto da sembrare in alcuni punti spogli.
La Definitive Edition ripropone il comparto sonoro senza modifiche. A partire dalle musiche di Motoi Sakuraba, che risultano armonizzate con gli scenari e gli altri elementi, ma faticano nell’essere memorabili. Accanto alla colonna sonora, troviamo un doppiaggio ottimo, selezionabile in inglese o giapponese, supportato da un’inedita localizzazione italiana di testi e interfacce.
Da un punto di vista grafico, il prodotto di Bandai Namco è stato giustamente rivisitato per essere al passo con i tempi, presentando poche sbavature e un framerate stabile. Tuttavia sembra che si siano fermati poco oltre il minimo sindacale. Infatti giocando si può incappare in elementi che ci ricordano che siamo davanti ad un gioco partorito dieci anni or sono. Tra questi spiccano le animazioni, le quali rendono i movimenti dei personaggi piuttosto legnosi, e una povertà degli elementi scenici. Insomma caratteristiche che già all’epoca potevano far storcere il naso, ma che oggi risultano ancora più fastidiose.
D’altro canto la componente ruolistica è chiaramente più che convincente, a partire da un sistema di progressione del singolo personaggio, che rappresenta uno di punti centrali del videogioco. Infatti, come per i più classici giochi di ruolo, l’aumentare di livello comporterà un aumento delle statistiche e dei punti abilità. Ovviamente anche la scelta dell’equipaggiamento sarà fondamentale, per calibrare le statistiche dei personaggi e affrontare al meglio gli scontri con i numerosi nemici del bestiario.
In conclusione
Insomma ci troviamo davanti ad un prodotto figlio dell’operazione che lo ha partorito, che presenta delle aggiunte gradite, come la localizzazione e la possibilità di sfruttare due nuovi personaggi. Per questo motivo mi sento di individuare due categorie principali, a cui il videogioco può essere consigliato. La prima sono gli amanti del genere, soprattutto se non hanno avuto la possibilità di giocarlo all’epoca, mentre la seconda sono i neofiti.
Il motivo della seconda scelta è che Tales of Vesperia Definitive Edition rappresenta un buon inizio per imparare a conoscere i JRPG. Un videogioco che sa narrare ottimamente una storia, anche se non particolarmente originale, e che mantiene una sua personalità. Questa è ricercata attraverso la cura degli elementi fondamentali e di alcuni dettagli, come la presenza di un sistema di cucina, integrato tatticamente post-scontro, o quella di un sistema di sintesi delle armi.
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