C’era una volta una Principessa in un castello… Questo è l’incipit di Battle Princess Madelyn seconda fatica di Casual Bit Games ma non fatevi ingannare, non è una favola tutta rose e fiori.
Ci troviamo davanti ad un gioco che trae forte ispirazione da Ghouls ‘n Ghosts, la cosa non è nascosta affatto in quanto, proprio il Creative Director Christopher Obritsch quando sua figlia Madelyn gli ha chiesto di poter essere dentro Ghouls ‘n Ghosts ha deciso proprio di creare un gioco dove la protagonista dell’avventura fosse proprio sua figlia.
Trama
La trama di Battle Princess Madelyn risulta essere davvero molto semplice. Il tutto inizia in una camera da letto dove una bimba riceve la visita dal proprio nonno che, legato alle tradizioni, prova a raccontare alla nipote una favola. Per catturare la sua attenzione, il nonno avvisa la nipotina che la protagonista si chiama proprio come lei: Madelyn.
Madelyn è un principessa di un regno magico e, durante un attacco delle forze oscure al suo castello, la principessa subisce una grave perdita. Il suo cane viene colpito mortalmente nel tentativo di salvare proprio la sua padrona. Mossa da un sano spirito di vendetta Madelyn inizia la sua battaglia con tutto ciò che si pone sulla sua strada. Una trama decisamente spicciola e semplice, ma è esattamente ciò che serve a questo gioco per dare una buona e valida motivazione al giocatore per intraprendere questo percorso insieme alla Principessa Madelyn.
Gameplay
Il gameplay di Battle Princess Madelyn è molto fluido e lineare. Parliamo di un gioco 2D a scorrimento laterale dove il giocatore sarà impegnato in vari scenari a combattere con moltissimi nemici cercando di raggiungere la porta dove si nasconde il boss di turno. Durante l’esplorazione si potranno anche compiere delle missioni secondarie (ritrovare persone scomparse o oggetti di vario genere) che si potranno sbloccare parlando con gli NPC presenti vicino alle aree principali dei vari stage.
Le fasi di esplorazione e combattimento pre-boss sono davvero molto impegnative. I nemici spesso attaccano da più lati contemporaneamente costringendoci a delle manovre evasive molto difficili ma, che se vengono portate a termine, risultano molto soddisfacenti. Purtroppo invece le boss fight sono, contrariamente a ciò che ci si aspetta da un gioco del genere, la parte più semplice. Come in un classico gioco degli anni ‘80/’90 basta memorizzare lo schema d’attacco del boss e decidere di colpirlo nei momenti morti per avere la meglio sui “cattivoni” in un tempo davvero irrisorio. Molto importante nel gameplay anche il loot dato che serve per potenziare la nostra principessa sia come attacco che come armatura.
Dopo le boss battle principali verranno sbloccate della abilità che ci permetteranno di affrontare le aree successive in maniera più congeniale (ma non diminuiscono la difficoltà generale del gioco). I comandi di gioco ricordano, come già detto in precedenza, quelli di Ghouls ‘n Ghosts. Infatti Madelyn può correre, saltare, salire scalinate e gettare lance contro i nemici proprio come faceva Arthur molti anni fa. Un’altra similitudine con il titolo Capcom è il modo in cui viene gestita la vita di Madelyn: dopo il primo colpo subito perderà l’armatura ed al secondo invece perderà una vita (ovviamente tutto questo quando si indossa la prima armatura non potenziata che si ha ad inizio gioco).
Comparto Tecnico
Il comparto tecnico di Battle Princess Madelyn è molto retrò in tutti i suoi aspetti. Il gioco infatti sembra proprio girare su una console 16 bit. Il tutto non risulta però fastidioso, in quanto il buon numero e la costanza degli FPS donano al titolo un’ottima fluidità che, unita con l’ottima scorrevolezza e reattività dei comandi, permette una gran godibilità del titolo. Gli sfondi dei vari stage sono ben curati, con tanti dettagli (molto carini e ben fatti gli scheletri incatenati ai pali che si troveranno intorno al terzo stage di gioco). In alcuni scenari si vedranno anche animazioni sullo sfondo (anche in terzo piano) come delle cascate e delle lampade ad olio accese che aumentano non di poco l’originalità del titolo.
Anche il comparto audio è fedele al mood del gioco. Tracce “old style” tutte diverse stage per stage, caratterizzate dal mood fantasy che è consono al gioco. Menzione particolare per l’opzione di poter inserire le scan lines e giocare a Battle Princess Madelyn proprio come se fosse un gioco dei primi anni ‘90. In generale ci troviamo di fronte ad un comparto tecnico davvero fedele all’idea di gioco e bene realizzato.
Conclusioni
Possiamo dire tranquillamente che, per gli amanti del genere e gli amanti del retrogaming, questo gioco può essere una perla da aggiungere al catalogo titoli. Difficoltà bilanciata non benissimo e le pochissime indicazioni per seguire la strada giusta per proseguire sono forse il difetto più grande che questo titolo presenta. Non essendo a stage ben definiti (infatti bisognerà raggiungere gli stage per affrontarli) a volte ci si potrebbe trovare ad affrontare una zona non essendo ancora “buildati” dei power up necessari per affrontarla senza avere dei tremendi svantaggi. Forse un leggero instradamento per il giocatore avrebbe sicuramente aiutato a rendere più godibile l’esperienza. Rimane comunque che il titolo è ben realizzato e molto curato. Risulta essere appagante sia pad in mano che graficamente. Speriamo che Casual Bit ci delizi con altri giochi del genere al più presto.
Versione Provata: Nintendo Switch
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