Halo Infinite è indiscutibilmente uno dei titoli più discussi e controversi degli ultimi anni. Il nuovo capitolo della saga di 343 Industries è passato da esclusiva di “peso” e probabile “killer app” delle piattaforme Microsoft a oggetto di feroci critiche, dopo la disastrosa presentazione in occasione dell’evento dedicato al lancio delle console next gen. Dopo tredici mesi di dubbi e illazioni, alimentate dal cambio di ben due direttori artistici e dalla totale assenza di comunicazioni da parte degli sviluppatori, abbiamo finalmente avuto la possibilità di provare a fondo le avventure inedite di Master Chief, fiduciosi del fatto che un brand di tale importanza avrebbe ricevuto un trattamento degno della sua fama. Halo Infinite si è rivelato perfino superiore alle aspettative e nella recensione che segue vi illustreremo i motivi che ci hanno spinto a premiarlo.
Una Nuova Guerra
Sono passati 18 mesi dagli eventi narrati in Halo 5: Guardians e il nostro eroe è nuovamente incaricato del salvataggio di quel che resta della razza umana. Dopo il tradimento obbligato di Cortana, ritroviamo Master Chief impegnato in una feroce battaglia contro un generale degli Esiliati, i nuovi, irrefrenabili conquistatori della galassia; uno scontro dove lo vediamo tristemente soccombere. Lasciato esamine nello spazio profondo e tenuto in vita dalla sua indistruttibile corazza, lo Spartan viene recuperato da un astronauta solitario, uno dei pochi sopravvissuti al massacro perpetrato dai terribili invasori. Ha così inizio una straordinaria avventura, dove vivremo la riscossa del protagonista tra appassionati duelli all’ultimo sangue e sequenze ricche di pathos ed eroismo.
Il percorso narrativo di Halo Infinite risulta piacevole e coinvolgente in tutta la sua notevole durata e seppur privo di situazioni originali, riesce a regalare emozioni forti senza cadere mai negli stereotipi e nella banalità. La drammaticità delle situazioni vissute viene piacevolmente stemperata da una sottile ironia che non mancherà di strapparvi più di un sorriso. Le battute dell’inedita assistente virtuale, i goffi tentativi di fuga dei nemici minori e le continue e spesso inutili richieste di aiuto del nostro pilota sono solo alcune delle gradite situazioni che vivrete nel corso dell’avventura. Nel complesso il percorso narrativo dell’ultimo lavoro di 343 Industries ci ha pienamente convinto, risultando tanto in linea con lo stile dei precedenti episodi quanto maggiormente vario e intrigante.
Open Halo
Halo Infinite segnerà un punto di svolta per la serie, visto che l’avventura è ambientata in un vasto open world. La struttura delle main quest è rimasta praticamente identica a quella dei predecessori, con il nostro Spartan rinchiuso in dungeon dalle dimensioni limitate in cui dovremo avanzare fino alle canoniche boss fight. La “rivoluzione” vi sarà palesata dopo la spettacolare introduzione dell’avventura che vi condurrà su un pianeta liberamente esplorabile (a piedi oppure a bordo di uno dei mezzi disponibili) e tanto selvaggio quanto ostile, vista la massiccia presenza delle forze antagoniste. Oltre a portare avanti le missioni dedicate alla trama principale (chiarimente indicate sulla mappa) vi perderete in un’infinità di attività secondarie nelle quali dovrete, il più delle volte, conquistare avamposti e fortezze, eliminare bersagli prioritari oppure sabotare i rifornimenti di risorse energetiche e armi. Il tutto alternato alla ricerca di una notevole quantità di collezionabili e potenziamenti spesso collegati a semplici enigmi ambientali.
Da quanto descritto è evidente che la struttura complessiva del mondo presente nello shooter non offra nulla di nuovo rispetto a quanto già visto e ampiamente provato in migliaia di produzioni simili. Un aspetto che potrebbe apparire come un limite all’originalità dell’esperienza di gioco se non considerassimo l’abbinamento tra quest’ultima e lo stile inconfondibile del brand. Halo Infinite resta fedele al gameplay e al ritmo dei suoi predecessori nonostante la mappa “aperta” e la libertà esplorativa. In poche parole il connubio tra le “classiche” attività degli open world e i divertenti e continui scontri a fuoco, tipici della serie, funziona alla perfezione e il risultato finale è davvero straordinario. I diversi approcci da utilizzare per avere la meglio sulle razze aliene e su i loro ostici capi, la varietà dei veicoli aerei e terrestri che vi permetteranno sia di spostarvi rapidamente che di affrontare interi eserciti e l’utile rampino in dotazione al protagonista che annullerà (in molti casi) le barriere architettoniche degli scenari rendono il lungo viaggio particolarmente intenso e appassionante, mitigando in buona parte l’intrinseca ripetitività dei titoli appartenenti alla categoria.
Ovviamente alla trentesima roccaforte occupata o taglia completata potrebbe sopraggiungere uno sgradevole senso di deja-vù, dovuto alla riproposizione di sfide secondarie purtroppo e inevitabilmente troppo simili tra loro. Nello stesso tempo le furiose contese e le sequenze narrative vi regaleranno momenti di puro piacere videoludico e vi ritroverete ad affrontare le sfide offerte dal endgame del gioco in modo quasi automatico, senza avvertire noia. Purtroppo è evidente che i contenuti successivi ai titoli di coda, costituiti da missioni a difficoltà maggiorata identiche a quelle già affrontate, siano ancora in fase di programmazione, così come la mancanza della modalità cooperativa si fa sentire. Gli sviluppatori hanno promesso entrambe le feature in tempi brevi ma quest’ultime assenze possono essere considerate come i principali difetti di un’avventura in grado di stupire ed emozionare capace di innovare il gameplay della saga senza snaturalo.
Un mondo PvP
Passiamo adesso ad analizzare la sezione multigiocatore del titolo, anch’essa foriera di ottime sensazioni. Tutti gli aspetti positivi emersi nella beta sono stati confermati e perfezionati e il comparto multiplayer di Halo Infinite è pronto a ritagliarsi il suo spazio in una categoria ricca di concorrenti agguerriti. Tralasciando momentaneamente la considerazione che stiamo parlando di un prodotto gratuito, è davvero difficile scovare punti deboli in un’esperienza solida e divertente, ricca di contenuti e potenzialmente “infinita”. Le furiose partite rapide a 8 giocatori, le appassionanti battaglie a squadre offerte nella playlist dedicata ai 64 partecipanti, le arene classificate e gli eventi a tempo limitato sono solo un antipasto dell’incredibile offerta di 343 Industries capace di stupire tanto nell’immediato quanto nel prossimo futuro.
Gli sviluppatori hanno deciso di non stravolgere una formula capace di appassionare milioni di utenti nel corso negli anni e l’ultimo capitolo della saga conserva tutte le caratteristiche principali del brand senza apportare sensibili modifiche alle sfide online. Ogni elemento dell’arsenale del multiplayer di Halo Infinite si lascia apprezzare per la sua efficacia e seppur non siamo di fronte ad una scelta particolarmente ampia (4 fucili d’assalto e altrettante pistole, tre sniper, due shotgun e un paio di cannoni speciali), risulta impossibile trovare due strumenti di morte simili. Il tutto improntato su uno stile squisitamente arcade nel quale la velocità dei movimenti e soprattutto gli attacchi corpo a corpo la fanno da padrone.
Il generoso time to kill e gli efficaci gadget tecnologici reperibili sulle mappe non devono trarre in inganno: Halo Infinite richiede pratica, applicazione e conoscenza del campo di battaglia per essere padroneggiato, nonostante la sua curva d’apprendimento tendente verso il basso lo renda particolarmente accessibile. Nel complesso è impossibile resistere alla sua immediatezza e intensità e ci si ritrova assuefatti dopo poche ore, tra modalità appassionanti e furiosi scontri a colpi di laser. Se proprio dobbiamo trovare un pelo nell’uovo, questo è sicuramente costituito dal sistema di progressione apparso eccessivamente lento e macchinoso, con sfide a volte poco interessanti e con un’eccessiva parsimonia nel rilascio dei punti esperienza. Un difetto già ampiamente segnalato dalla community e su cui gli sviluppatori stanno lavorando fin dall’esordio della versione di prova.
Bellezza Cross-Gen
L’aspetto che aveva sollevato i maggiori dubbi sulla qualità di Halo Infinite era il suo comparto tecnico, apparso eccessivamente arretrato nella prima presentazione del gioco. Ebbene il lavoro svolto dagli sviluppatori, a seguito dell’inevitabile rinvio della data d’uscita, è stato encomiabile. Il titolo offre un colpo d’occhio di tutto rispetto con texture pulite e curate e un frame rate praticamente inattaccabile. L’ottima resa visiva degli effetti luce e particellari rende l’esperienza ancora più spettacolare, impreziosita da una fisica dei veicoli e delle animazioni assolutamente credibile.
Purtroppo i limiti della natura cross-gen del prodotto risultano evidenti soprattutto in un’analisi obiettiva del mondo di gioco. L’enorme mappa dello shooter risulta troppo spesso povera di elementi, con una fauna e una flora appena abbozzate e un’eccessiva riproposizione di strutture ed elementi ambientali. Un compromesso per garantire la giusta fluidità anche sulle console della famiglia “One” che penalizza sia i possessori di Series X/S che gli utenti PC. Fortunatamente le limitazioni grafiche non sono evidenti nelle sezioni dedicate al proseguimento della storia principale, esaltate da scenari evocativi e ricchi di dettagli che vi lasceranno spesso a bocca aperta.
Dal punto di vista del sonoro Halo Infinite sfiora la perfezione. La soundtrack è sublime con una serie di tracce in grado di sottolineare nel modo giusto ogni singolo fotogramma presente sullo schermo. Le emozioni dell’inespressivo protagonista (il cui volto misterioso è perennemente nascosto nel casco) giungono allo spettatore proprio grazie ad un accompagnamento musicale eccezionale, frutto di una fase compositiva particolarmente ispirata. Discorso estensibile agli effetti sonori che risulteranno ancora più esaltanti con l’utilizzo di un paio di cuffie capaci di supportare la tecnologia Dolby Atmos.
Verso l’infinito e Oltre
Halo Infinite è in grado di soddisfare ampiamente le aspettative dei fan della serie e ha tutte le carte in regola per reclutare nuovi soldati nel suo folto esercito. L’ampio e divertente open world, per quanto estremamente stereotipato nella composizione, riesce ad innovare il gameplay della serie, a metà strada tra le meccaniche classiche e le novità fornite dalla libera esplorazione. L’ottimo e vario comparto multiplayer è un’ulteriore dimostrazione della qualità e della ricchezza presenti nell’offerta contenutistica del titolo, destinato a far parlare di se anche nei prossimi anni. Il ritorno di Master Chief avrebbe potuto essere ancora più spettacolare dal punto di vista visivo ma difficilmente migliore nell’aspetto videoludico. Halo Infinite è probabilmente il punto più alto raggiunto dal brand di Microsoft. Perderselo per inutili pregiudizi sarebbe un autentico delitto.
Versione Provata: Xbox Series X