Per quanto appartenenti a due settori dell’intrattenimento molti diversi, il cinema e i videogames si sono sempre mossi su binari paralleli. Entrambi sono in grado di emozionare ed appassionare i propri utenti, esprimendo forme artistiche che, seppur opposte, trovano spesso dei punti di contatto. Se negli anni ’90 i lungometraggi di maggior successo erano fonte di ispirazione per i videogiochi, nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una netta inversione di tendenza. Tomb Raider, Doom e Resident Evil sono solo alcuni esempi di come i prodotti digitali possano funzionare anche sul grande schermo.
Raramente le trasposizioni videoludiche dei film si sono rivelate prodotti validi. Infatti i “tie-in” risultano essere spesso titoli approssimativi, incapaci di sfruttare nel modo giusto l’opera a cui si riferiscono. Saber Interactive con il suo World War Z è pronta a dimostrare l’esatto contrario, con un prodotto che ispirandosi al mitico Left 4 Dead dei Turtle Rock, vuole dare nuova linfa vitale agli shooter multiplayer cooperativi. Ci sarà riuscito? La risposta vi attende nella nostra recensione.
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Guerra Zombi
World War Z prende solo spunto dal lungometraggio diretto da Marc Forster, proponendo una storia e personaggi inediti. In comune con la pellicola vi è la medesima ambientazione, ossia un mondo post apocalittico ormai completamente invaso da famelici zombie. A differenza dei non morti “classici”, lenti e incapaci di superare qualsiasi ostacolo, le creature tratte dal romanzo di Max Brooks sono terribilmente veloci ed aggressive. L’universo rappresentato è quindi ostile e pericoloso, ed ogni singolo rumore attira un’infinità di “vaganti” verso la fonte del suono. La storia del videogame che stiamo esaminando è suddivisa in quattro capitoli, tanti quante le ambientazioni disponibili (New York, Tokyo, Gerusalemme e Mosca) e non presenta un percorso unitario.
In pratica ogni scenario possiede quattro eroi diversi, costretti a collaborare tra di loro pur senza avere alcun rapporto pregresso. Quello che sorprende, nella modesta durata complessiva dell’avventura, è lo sforzo da parte della software house di fornire comunque un background ai suoi interpreti. I sedici sfortunati di cui vestirete i panni provengono da situazioni diverse, e raramente sono avvezzi all’uso delle armi. I dettagli della loro storia sono inclusi sia nella scheda dedicata ad ognuno di essi, sia nei dialoghi presenti durante le missioni, che li portano tanto ad avere empatia verso alcuni compagni di sventura, quanto ad andare in aperto contrasto con altri. Ripetere una delle missioni vi consentirà, oltre che affrontarne i pericoli con un personaggio diverso, anche di scoprire i particolari inediti della sua storia. Un fattore inevitabilmente penalizzato dalla furia degli scontri, nei quali avrete ben altro a cui pensare.
Non ci aspettavamo di certo una trama profonda e ricca di intrecci narrativi, elementi praticamente assenti in questa produzione. Eppure è da lodare il tentativo di Saber Interactive di caratterizzare i propri inusuali eroi. Nel complesso la “story mode” del gioco, seppur frazionata, coinvolge il giocatore grazie alla drammaticità e alla tensione delle situazioni proposte. Peccato che la durata complessiva della campagnia non superi le otto ore, rivelandosi di fatto eccessivamente esigua. Nulla esclude che gli sviluppatori possano aumentarne la lunghezza nei futuri aggiornamenti, ma nello stesso tempo non possiamo promuovere a pieni voti un aspetto che risulta appena sufficiente.
Co-op Shooter
World War Z è un shooter cooperativo in terza persona. Lo scopo del gioco è quello di sopravvivere agli assalti di centinaia di non morti completando gli obiettivi delle missioni assegnatevi. La componente survival non è paragonabile a quella dei titoli inseriti nel genere, ma riveste comunque un ruolo fondamentale. Soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati, il gioco si mostrerà estremamente punitivo, con una sfida che si rivela ostica fin dalle prime battute. L’opera di Saber Interactive vi appassionerà subito con il suo gameplay frenetico e divertente. Vi inserirà immediatamente nel vivo dell’azione grazie all’immediatezza dei suoi comandi semplici e intuitivi. Nello stesso tempo, capirete ben presto che non siete alle prese con un titolo “arcade”, bensì con un prodotto la cui curva di apprendimento virerà subito verso l’alto.
Se siete tra quelli che desiderano scaricare ondate di proiettili sui nemici in puro stile “Rambo”, incuranti di tutto quello che vi circonda, ve lo diciamo subito: WWZ non fa per voi. Le scorte e i consumabili sono limitati nel modo giusto, ed ogni personaggio può equippaggiare un solo medikit nell’inventario. Un limite che impone un approccio strategico agli scontri, visto che i famelici avversari impiegheranno pochi secondi ad accerchiarvi ed esaurire la vostra energia vitale. Nel gioco è praticamente impossibile avanzare senza il supporto della squadra, e le iniziative individuali porteranno sempre ad una fine prematura. Avrete la possibilità di affrontare l’avventura sia nella modalità online, sia in versione solitaria. Nella prima potrete contare sul supporto degli altri giocatori, invitando nel party i vostri amici oppure utilizzando la funzione del matchmaking casuale. Nella seconda invece, gli alleati saranno controllati dalla CPU, un’opzione che spesso si rivelerà migliore della selezione automatica.
Soprattutto nelle sezioni stealth, dove i silenziatori e l’attenzione negli spostamenti la faranno da padrone, la comunicazione tra i membri del party determinerà il buon esito delle missioni. In poche parole, fare parte di un gruppo affiatato che coordina ogni singola azione è sicuramente il metodo più efficace per sopravvivere. Ogni errore commesso da uno degli alleati può essere deleterio, e a pagarne le conseguenze sarà l’intero team. Ad esempio, un compagno che si fa scorgere dai “vaganti” farà allertare l’intera orda vicina, dato che basteranno le urla di un singolo zombie per richiamarne molti altri. Non essendoci comandi “in game” che vi permetteranno di suggerire gli ordini alla squadra, ne deriva che la comunicazione vocale riveste un ruolo primario. Purtroppo una selezione automatica del gruppo vi fornirà spesso alleati inadeguati, la cui sfrontatezza vi porterà all’inevitabilmente fallimento. Inoltre, nel gioco è presente il fuoco amico, un fattore che influisce sulle linee di tiro, visto che i danni procurati dagli amici saranno di poco inferiori a quelli inferti dai vostri antagonisti.
Questa premessa è necessaria a capire quanto il completamento delle missioni sia legato alla stretta collaborazione, un elemento che non può essere lasciato al caso. I “bot” sono dotati di un’ottima intelligenza artificiale, e difficilmente avrete occasione di lamentarvi delle azioni che compiranno. Sopravvivere in WWZ è tanto appassionante quanto impegnativo, e vivere l’esperienza con il giusto approccio diviene in pratica una necessità.
Zombie Nation
Dopo aver messo in chiaro la natura del titolo, passiamo adesso ad analizzare i suoi protagonisti principali: gli Zombie. In World War Z ne vedrete davvero tanti e di specie diverse. Come anticipato, le inquietanti creature del gioco vi attaccheranno non appena avvertiranno la vostra presenza, coinvolgendo tutti i “compagni” nelle vicinanze. Le orde che vi si riverseranno contro vantano una quantità di elementi impressionante, ed è molto difficile trovare altri prodotti capaci di eguagliarne il numero. Per darvi un’idea di quello di cui stiamo parlando, vi anticipiamo che perfino le masse di non morti ammirate nella saga di “Dead Rising” impallidiscono al confronto. I mostri sono mossi da una furia incontenibile che, oltre a renderli estremamente veloci, li priva quasi di qualsiasi reazione al dolore. La brama di carne li porta spesso a calpestarsi tra loro, al punto di creare formazioni piramidali spontanee, che gli permetteranno di raggiungere anche i luoghi apparentemente inaccessibili. Colpirli al busto difficilmente si rivelerà una strategia adeguata, a differenza degli head-shot che segneranno la fine degli avversari con il classico spargimento di materia cerebrale.
Esattamente come avveniva in Left 4 Dead e in Killing Floor 2, anche in questo gioco saranno presenti degli zombi “speciali”. La categoria annovera quattro tipologie diverse, contrassegnate da una resistenza maggiorata e da abilità letali. Seppur limitati nel quantitativo e nella frequenza delle apparizioni, questi nemici costituiscono la minaccia più pericolosa, dato che saranno in grado di bloccare, avvelenare e di infliggere diversi malus al giocatore. Il “toro” vi darà la caccia e vi sbatterà al suolo fino a privarvi di tutta l’energia, così come una “screamer” continuerà a richiamare vagonate di mostri fino alla sua eliminazione. Anche in questo caso, il supporto degli alleati risulta determinante, visto che la concentrazione del fuoco delle armi e un intervento repentino saranno gli unici metodi capaci di evitare la vostra fine. Pur non essendo dotati di un design particolarmente ispirato e originale (la somiglianza con quelli di Left 4 Dead è palese), i “super nemici” saranno chiaramente distinguibili nella calca, evidenziati da una sorta di aurea rossa che ne segnala la presenza. Il ritmo sostenuto e l’intensità delle battaglie contro le orde saranno una costante nel gameplay del titolo, che nella sua frenesia non vi darà mai modo di annoiarvi.
Una delle poche varianti proposte, in alternativa al massacro continuo degli zombie, è costituita da alcune sezioni in puro stile “tower defence”. La squadra dei superstiti potrà infatti posizionare una serie di strumenti difensivi (solo in determinati punti degli scenari) utili a respingere le ondate più consistenti. Torrette automatizzate, trappole esplosive e filo spinato si faranno subito apprezzare per loro estrema utilità. Seppur priva di una marcata componente strategica, questa funzione si rivela una gradita variazione sul tema, oltre ad essere un’aggiunta inedita per il genere.
Vaganti RPG
World War Z possiede anche una semplice componente ruolistica, con un sistema di progressione dedicato al potenziamento delle classi e dell’arsenale. Indipendentemente dal personaggio scelto nei quattro episodi, la cui preferenza avrà una funzione puramente estetica, il giocatore potrà determinarne la classe di appartenenza. Nel titolo avrete la possibilità di optare, prima di partecipare alla sessione, per una delle sei tipologie disponibili, tutte differenziate da un’arma distintiva e da uno specifico albero delle abilità. L’utilizzo reiterato di una di esse vi darà modo di accedere ad un notevole numero di skill aggiuntive, che implementeranno praticamente ogni aspetto del vostro alter ego virtuale. La capacità e la durata dei consumabili, la potenza dell’arma di categoria e i talenti di squadra sono solo alcune delle abilità a cui potrete accedere, e che richiederanno svariate ore di gioco per essere acquisite. Provare tutte le varianti offerte vi aiuterà a comprendere quale sia quella che fa al caso vostro, e quindi meritevole di maggiore attenzione. Sviluppare una classe che sia integrativa del party è sicuramente utile al bilanciamento complessivo dello stesso, un fattore che influirà sull’esito delle missioni. Da questo punto di vista, le possibilità e le variabili offerte appaiono più che soddisfacenti, donando una notevole longevità al titolo.
Gli Strumenti del Massacro
Lo stesso discorso può essere esteso alle armi, il cui avanzamento è anch’esso determinato dall’utilizzo ripetuto dello strumento di morte che si intende migliorare. Il discreto arsenale proposto nel gioco è ricco di unità adatte ad ogni stile di combattimento. Coltelli, machete e asce saranno ideali per il corpo a corpo, così come i lenti shotgun mostreranno la loro potenza negli scontri ravvicinati. Ovviamente potrete abbattere un maggior numero di avversari con le bocche da fuoco automatiche, che vi consentiranno di sfruttare la prestante cadenza di fuoco in cambio di una minore quantità di danni. L’armamentario del titolo include anche le unità “speciali”, i cui effetti sui gruppi di nemici consentiranno di liberarvene con maggiore facilità. Queste ultime sono lievemente più difficili da trovare e, qualora ne abbiate il possesso, andranno usate con parsimonia e soprattutto nelle situazioni idonee, visto che sono dotate di un numero scarso di munizioni. Sparare con un bazooka alla base di una piramide di non morti vi consentirà di rallentarne la formazione, facendovi guadagnare tempo prezioso, così come una mitragliatrice leggera vi permetterà di abbattere un’intera orda di avversari.
A differenza delle classi dedicate ai personaggi, l’aumento di livello dell’arma non corrisponderà all’aggiunta di un talento, bensì all’acquisizione di uno dei suoi accessori. Questi ultimi miglioreranno progressivamente ogni caratteristica della bocca da fuoco, rendendola sempre più performante e efficace. Un altro elemento inedito per gli shooter coperativi appartenenti a questa tipologia di videogames, ancorati su meccaniche di progressione che non prevedono l’utilizzo delle componenti. È bene precisare che l’arsenale del titolo mostra anche il suo lato più “arcade”, visto che non avanza alcuna pretesa “simulativa”, essendo incentrato sulla semplicità e sul puro intrattenimento videoludico.
PvPvEvZ
Qualora vi siate stancati di ripetere la quindicina di quest presenti nel gioco (al fine di livellare armi e protagonisti), avrete la possibilità di accedere alla modalità multiplayer. L’impronunciabile sigla che dà nome al paragrafo (Player Versus Player Versus Events Versus Zombie) è indicativa dell’esperienza multigiocatore proposta in cui, oltre agli immancabili non morti, dovrete eliminare anche gli altri utenti del titolo. La playlist include cinque varianti che, seppur diverse tra loro, condividono un aspetto comune: sono tutte incredibilmente divertenti. Dominazione Orda è solo un altro nome per definire la classica modalità Conquista, così come Deathmatch lascia poco spazio all’immaginazione. Le parziali novità sono presenti in Caccia al Vaccino e Approvviggionamento dove, oltre a sparare a qualsiasi cosa si muove sullo schermo, dovrete prendere e mantenere il possesso degli oggetti funzionali alla vittoria. Infine non possiamo omettere Re della Collina, probabilmente la playlist più esilarante tra quelle disponibili, il cui scopo è quello di dominare un’altura, respingendo tutti quelli che ne reclamano la proprietà. Vi assicuriamo che è difficile esprimere a parole il divertimento che si prova in quest’ultima modalità, capace di far combaciare il massacro con una sensibile componente strategica. Il multiplayer di WWZ risulta essere vario e appassionante e, dopo aver sostenuto diverse sessioni, non possiamo far altro che promuovere le scelte compiute dalla software house, capace di offrire un prodotto discretamente bilanciato e piacevole.
Nel complesso, il gameplay proposto da Saber Interactive attinge a piene mani dalle idee dalla concorrenza, cercando di aggiungere qualche novità di rilievo. Il titolo non eccelle dal punto di vista contenutistico né tantomeno è immune da una certa ripetitività delle meccaniche di gioco. La “main quest” non è sufficientemente duratura e la scelta delle storie separate è sia intrigante per le ambientazioni, sia un limite al percorso narritivo. Eppure l’alto livello di sfida, unito alla marcata componente cooperativa, gli donano una notevole profondità, impreziosita dagli elementi ruolistici che, seppur semplificati, forniscono un incentivo interessante. WWZ dà il meglio di sé quando giocato con gli amici e le playlist multiplayer si sono rivelate tutt’altro che un semplice “contorno” all’esperienza di gioco.
Un mondo in chiaroscuro
Dal punto di vista tecnico WWZ è un prodotto sorprendente, che stupisce per la bellezza delle ambientazioni. Le quattro città protagoniste presentano scenari cromaticamente diversi, accomunati da un’evidente cura dei particolari. L’illuminazione sia naturale che artificiale fornisce una resa visiva spettacolare, capace di distrarre il giocatore in molte sezioni. Pur non brillando per il livello di dettaglio delle texture, e per la macchinosità di alcune animazioni, è impossibile non notare lo straordinario lavoro svolto dagli sviluppatori, soprattutto per quanto riguarda il frame rate. La versione PlayStation 4 Pro da noi testata presenta una stabilità davvero incredibile, viste le centinaia di elementi presenti sullo schermo. Salvo rare, sporadiche eccezioni, le orde di zombi che vi attaccheranno sono mosse da un motore grafico in grado di sostenerne il numero e la varietà. Quello che non convince del comparto tecnico è la gestione degli effetti particellari, praticamente assenti nelle esplosioni. I colpi dei lanciagranate e dei bazooka non hanno alcun effetto visivo che ne rappresenti la potenza, un discorso che può essere esteso all’area di impatto delle granate. In un prodotto così curato è un fattore che stona parecchio, e che ne riduce sensibilmente la spettacolarità. Non sempre il punto in cui colpiremo i nostri avversari avrà una corrispondenza con la traiettoria degli spari, mostrando una lieve imprecisione nelle “hitbox”. Per quanto copiosi, il sangue e il gore del gioco non sono raffigurati nel modo giusto, risultando eccessivamente ridotti e ininfluenti sugli elementi degli scenari.
Il comparto sonoro è più che discreto, con musiche ed effetti che svolgono degnamente il proprio compito. L’accompagnamento musicale sottolinea con precisione le sequenze più movimentate e incalzanti, trasmettendovi quella sensazione di adrenalina che si prova nell’imminenza di un pericolo. I versi e le urla degli zombi ci hanno regalato un brivido in più di un’occasione, e non mancheranno di sorprendervi soprattutto se vivrete l’avventura con un paio di cuffie. Purtroppo il campionamento dei suoni è in molti casi monotono e approssimativo. In particolare, le armi presentano un rumore che viene sommariamente distinto dalla presenza o meno di un silenziatore, e sono inspiegabilmente sprovviste di un effetto che ne indica la ricarica.
Left 4 Zombie
World War Z è un titolo sorprendente, capace di regalare numerose ore di puro divertimento a tutti gli amanti del genere. Le meccaniche a metà strada tra il survival game e lo shooter arcade lo rendono tanto fruibile, quanto complesso e impegnativo. Le ondate di nemici che dovrete affrontare costituiscono il punto di forza della produzione, che mostra il fianco solo ad alcune imperfezioni tecniche, incapaci di rovinarne l’ottimo gameplay. Pur non essendo originale e innovativa, l’opera di Saber Interactive coinvolge e appassiona, grazie al ritmo frenetico degli scontri e alla follia della modalità multigiocatore. Nell’esprimere una valutazione abbiamo tenuto conto del fatto che il titolo non è venduto a prezzo “pieno” (circa 40€), un fattore assolutamente proporzionato ai contenuti offerti. Se siete orfani inconsolabili di Left 4 Dead, e se Killing Floor 2 non fa al caso vostro, World War Z saprà soddisfare la vostra voglia di zombie, costituiendo ben più che un semplice palliativo.