Forse non ve ne siete resi conto, ma sono passati già 8 anni dal rilascio su PlayStation 3 di Ni No Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea, JRPG sviluppato da Level-5 con la collaborazione del mitico Studio Ghibli (giunto in Occidente nel 2013). Non voglio girarci intorno: per quanto riguarda chi scrive, Ni No Kuni è uno dei migliori titoli della scorsa generazione. Un JRPG immenso, longevo e artisticamente sublime, una fiaba commovente e mai banale, con personaggi indimenticabili e ambientazioni uniche. Non andremo ad analizzare nello specifico ogni tratto del gioco, poiché sul nostro sito è naturalmente presente un’approfondita recensione della versione PlayStation 3 del titolo di Level-5, che potete consultare nel caso non lo conosciate, e che lo bolla ufficialmente come un must-have per tutti gli appassionati di JRPG, ma non solo.
Essendo comunque uscito solo su PlayStation 3, Ni No Kuni – almeno finora – non risultava semplicissimo da recuperare per coloro che possedessero solo PC o console di attuale generazione, ma Bandai Namco ha deciso di farvi(ci) un regalo, pubblicando una versione rimasterizzata del gioco non solo su PlayStation 4, ma anche su PC. Il gioco ha fatto il suo esordio anche su Nintendo Switch, ma non nella versione remastered che andremo ad analizzare di seguito, nelle specifico l’edizione pubblicata su PC via Steam.
Una fiaba per gli occhi ed il cuore
Ni No Kuni si presenta innanzitutto con un comparto artistico unico nel suo genere (replicato solo dal seguito, Ni No Kuni II: Revenant Kingdom), grazie al già citato apporto di Studio Ghibli, che ha regalato la sua impronta speciale al titolo di Level-5, per non parlare della magistrale colonna sonora composta dal maestro Joe Hisaishi. Questo emerge da ogni pixel in maniera preponderante e la rimasterizzazione non fa che rendere più splendente e meraviglioso questo elemento. Non si discute: anche su PC il titolo resta una gioia per gli occhi, enfatizzata anche dall’ottima fluidità regalata dai 60 fps fissi che ci regala. È stato inserito naturalmente anche il supporto al 4K, ma l’effetto rimane splendido anche in Full HD. Molte texture sono state ripulite e rese in alta definizione e i caricamenti sono stati ridotti all’osso, rendendo più fluida un’esperienza JRPG comunque dai tipici tratti lenti e riflessivi. È stata resa giustizia alla bellezza di ogni ambientazione in cui l’avventura di Oliver ci accompagna, anche se si può sottolineare una certa pigrizia di fondo nella definizione di alcune texture un po’ trascurate, ma niente che infastidisca il colpo d’occhio generale.
Anima JRPG
È sicuramente interessante vedere come in questa stagione videoludica i JRPG stiano ottenendo in Occidente un riconoscimento non da poco. Ultimo esempio può essere, oltre all’ormai immortale Persona 5, il sorprendente successo di Fire Emblem: Three Houses, tra gli altri, o di Dragon Quest XI (che sta anche per fare il suo esordio su Switch). In questo flusso possiamo inserire anche questa operazione di Bandai Namco, che anche sostenuta dal buon successo di Ni No Kuni II: Revenant Kingdom, ha deciso di riproporre quello che è ormai un classico. Fa davvero piacere notare che Ni No Kuni non sente per nulla il peso dei 9 anni passati dalla sua uscita: l’esperienza proposta infatti risulta incredibilmente godibile e soddisfacente anche oggi, e che consiglio a tutti coloro che non l’hanno potuta fare nella scorsa generazione. Il combat system, seppur non modernissimo, risulta comunque sufficientemente fluido e semplice da padroneggiare, con delle feature interessanti ancora oggi (forse addirittura più interessanti del suo seguito, che presenta un’impronta maggiormente action) e una bella dose di divertimento. La formula degli incontri (non)casuali è la medesima proposta dal già citato Dragon Quest XI, quindi si può dire ancora attuale. Restano invariati inoltre alcuni aspetti su cui forse si poteva intervenire, come il livello ad esempio l’IA che poteva sicuramente essere migliorata senza uno sforzo importante.
Remastered necessaria?
Preferisco non andare nello specifico della natura del titolo (che potete approfondire nella recensione della versione “originale”), quanto piuttosto soffermarmi su una riflessione più delicata, legata a quella che ormai sembra essere diventata una prassi, cioè quella di proporre edizioni rimasterizzate di titoli sempre più recenti. Non mi pronuncio contro questa remastered nello specifico, poiché si tratta di un titolo che altrimenti sarebbe stato recuperabile solo possedendo una PlayStation 3. Essendo inoltre un capolavoro del genere, senza se e senza ma, è importante preservare l’opera, riproponendola anche con un aspetto degno della sua qualità visiva e di design. Un’operazione però che va promossa “a metà”, poiché il prezzo di lancio di questa versione (49,99€ sia su PS4 che su PC) risulta un pochino eccessivo visto che stiamo comunque parlando di un titolo di 9 anni fa. Per quanto mi riguarda, sarebbe stato più giusto rendere giustizia al capolavoro di Level-5 proponendolo ad un prezzo più budget, in modo da invogliare di più gli utenti a (ri)scoprire il gioco. Quindi mi pronuncio in questo senso: se già avete giocato Ni No Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea su PlayStation 3, non ha molto senso che decidiate di recuperare questa versione. A chi invece non possedesse PlayStation 3 o per qualche motivo si fosse perso questa perla JRPG, non posso che consigliare di tuffarsi in questa meravigliosa avventura, che splende ancora di più grazie al lavoro di rimasterizzazione (non perfetto, ma in generale positivo).