Mini Motor Racing, il gioco di guida con visuale non in soggettiva che tanto successo ha riscosso nel mondo mobile è, dopo un incredibile lasso di tempo, approdato su un hardware casalingo, nella fattispecie su PlayStation 4. Per l’occasione, gli sviluppatori di BinaryMill hanno argutamente pensato che fosse il caso di differenziare il nome del loro prodotto cambiandone leggermente la denominazione. Ecco dunque che è stata aggiunta una bella “X” in coda al nome, ed il gioco è fatto: ecco a voi Mini Motor Racing X!
Il gioco, presente su mobile dal lontano 2011 quasi una decade fa, rappresenta con tutta probabilità l’apice di questa antica categoria di giochi ed è sicuramente un aspetto positivo il fatto che abbia ricevuto, seppur in maniera estremamente tardiva, questa sorta di riconoscimento nobiliare con il porting su PlayStation. Sì, perché di porting, o poco più, semplicemente si tratta. Andiamo comunque con ordine e raccontiamo, per chi non lo conoscesse, di cosa si tratta Mini Motor Racing X.
Recensione a cura di Daniele Sacchi.
Guidare “fuori” dall’abitacolo
Come dicevamo, la produzione di BinaryMill appartiene ad una categoria con illustri e molto antichi predecessori. Prima dei giochi con visuale in soggettiva, a causa dei limiti dell’hardware disponibile all’epoca, tutti i giochi erano in 2D. Negli anni sono stati prodotti giochi in soggettiva, ma si trattava comunque di grafica 2D opportunamente “camuffata” per dare al giocatore la sensazione della profondità. I giochi in grafica 3D pura, e quindi per forza di cose poligonali, erano rarissimi, men che meno nel mondo delle macchine arcade e delle console. Per forza di cose i giochi di guida furono tra i più penalizzati da queste limitazioni, e gli sviluppatori dell’epoca optarono molto spesso per la realizzazione di giochi con visuale dall’alto ed in seguito in assonometria isometrica. Partendo dal capostipite del genere, Gran Trak 10, questo filone ha regalato grandi titoli, sia in sala giochi che su console. Super Sprint, Rock ‘n Roll Racing, Micro Machines, solo per citarne alcuni, ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo, esattamente come il range temporale d’epoche attraverso cui questa categoria di giochi è passata.
Spensieratezza al volante
Dopo questo breve excursus storico, eccoci dunque giunti a Mini Motor Racing X, che ancora oggi resta con tutta probabilità il miglior titolo di “corse di macchinine” presente sul mercato. I motivi di questa affermazione? Presto detto: giocabilità, grafica, varietà, divertimento. In pratica tutto quello che un gioco di questa categoria può e deve offrire. Riguardo al lato estetico, questo genere ha spesso fornito l’opportunità di offrire ambientazioni originali e ricche di fantasia. Il medesimo spirito che, del resto, permea titoli come Mario Kart 8 e Crash Team Racing. Questo titolo non fa dunque eccezione, ed i sei concorrenti (numero massimo possibile di auto in gara) si sfideranno sulle piste più improbabili, sia per caratteristiche del percorso sia per ambientazioni. Se ne contano più di venticinque e, considerando che molte di esse verranno proposte in più varianti metereologiche, stagionali e di orario della giornata (oltre che le immancabili reverse, in cui si correrà appunto in senso inverso) il totale supererà il centinaio.
Vecchia abbondanza
Non solo quantità, ma anche varietà. Il numero delle location sorprendentemente ampio spazierà dalle ambientazioni urbane a quelle più esotiche. Miniere abbandonate, Resort di lusso, strade di campagna e svincoli autostradali, aeroporti ultramoderni ed antiche rovine, percorsi innevati di montagna e basi militari. Occorre precisare che i tracciati sono immancabilmente in perfetta sintonia ed armonia con le relative ambientazioni che li ospitano: curve ad angolo retto tipiche degli ambienti urbani, o tracciati sinuosi nelle location desertiche — o comunque in spazi aperti —, rampe e scivoli nelle miniere o nei condotti autostradali. Inutile dire che in molti casi anche il terreno avrà la sua importanza: asfalto, fango, neve, sabbia (sì, vi capiterà di correre anche su una spiaggia) influiranno sull’aderenza, l’accelerazione, la velocità massima… ovviamente anche in funzione del veicolo che deciderete di utilizzare. La nota dolente, da questo punto di vista, è costituita dalla completa e totale assenza di nuove piste. È vero, sono già uno sproposito, ma almeno una in più, tanto per gradire, non avrebbe guastato.
Uno spettacolo in miniatura
Graficamente, già in versione mobile Mini Motor Racing era uno spettacolo per la ricchezza dei dettagli, i colori e l’attenzione ai particolari. Questa versione PlayStation 4 è stata arricchita soprattutto dal punto di vista delle animazioni. Fronde degli alberi che si agiteranno per la brezza, onde sul mare che s’infrangeranno sulla scogliera, tendoni tipici dei motorhome scossi dal forte vento. In uno scenario montano, alla partenza, abbiamo persino visto aggirarsi una piccola lepre tra gli abeti. Anche gli effetti di luce dei fari sono decisamente accurati e di sicuro effetto, così come i riflessi sulla carrozzeria ed i vetri delle auto. A livello grafico, la novità più interessante è data dalla possibilità di guidare anche con una visuale in soggettiva: ve ne sono ben cinque, dalla più ravvicinata (comunque esterna al veicolo) alla più distante e sopraelevata. Sorprendentemente, il gioco rimane giocabilissimo e la conduzione dei mezzi rimane naturale ed agevole. Restiamo dell’avviso che offra il suo meglio in termini di divertimento tramite la visuale assonometrica, ma se desiderate giocare “alla Mario Kart”, potrete farlo tranquillamente — e con grande soddisfazione.
Una dimensione in più
Sempre in tema di inquadrature, prospettive e visuali, Mini Motor Racing X è stato reso compatibile con il visore 3D di casa Sony, il PlayStation VR. Sia che giochiate con una inquadratura classica, sia che optiate per la soggettiva, la resa con il visore è davvero ottima. Nel primo caso vi sembrerà di osservare un plastico animato e di sostenere per davvero una gara di macchinine, magari radiocomandate. In soggettiva è stato svolto un eccellente lavoro di ottimizzazione ed i sintomi di chinetosi, la “nausea” che può colpirci durante l’uso di un visore 3D, sono davvero ridotti al minimo.
Il rombo dei motori
A rendere ancor più coinvolgenti queste sfide mini-motoristiche, abbiamo un comparto sonoro molto ben concepito, soprattutto per quanto riguarda le colonne sonore e le musiche in generale. Ogni livello ha il suo motivo, perfettamente a tema, che accompagnerà la sfida su pista. In molti casi la musica sarà differente anche in base all’orario. Ad esempio, nel tracciato della miniera del vecchio West, di giorno potrete udire rintocchi di campane alla Mezzogiorno di Fuoco, mentre invece di notte a farla da padrone saranno spettrali ululati. Meno bene invece gli effetti sonori, anch’essi mutuati paro paro dalla versione mobile: risultano spesso monotoni, piatti ed in molti casi gracchianti. Da questo punto di vista, si sarebbe decisamente potuto fare qualcosa di meglio.
Sensazioni di guida
Joypad alla mano, la guida risulta da subito intuitiva, ma non fatevi ingannare. Padroneggiare perfettamente un veicolo in tutte le sue potenzialità occorrerà comunque del tempo. Il gioco tuttavia è estremamente progressivo nelle curve di apprendimento e difficoltà, anzi: siamo sicuri che non avrete problemi da questo punto di vista. Indubbiamente, il notare i progressi nella propria capacità di guida che svilupperemo con il passar del tempo rappresenta uno degli aspetti più accattivanti e riusciti di questa produzione. Collegare curve sfruttando punti di corda al limite, derapate controllate precise al millimetro, usare il boost nel punto del tracciato più congeniale. Tutte abilità che, una volta acquisite, vi regaleranno grandissime soddisfazioni!
Autosalone
Parallelamente alla diversificazione dei tracciati, anche i veicoli offrono un’ottima varietà di scelta, certamente non solo dal punto di vista estetico. Naturalmente, in questo genere di giochi la fantasia è un tratto predominante e pertanto la caricatura di una Formula 1 avrà prestazioni compatibili con un pullman scolastico o una muscle car. Tutto, comunque, riesce ad essere a suo modo armonico ed equilibrato. Anche il sistema di potenziamenti, immediato ma non per questo banale, fornisce al gioco un tocco strategico in più. Grazie al denaro vinto con i piazzamenti raggiunti, e a quello raccolto “on the road”, avrete modo di potenziare quattro aspetti del vostro mezzo. Queste categorie, sulle quali potrete lavorare, sono lo sterzo, l’accelerazione, la velocità massima ed il numero di Nitro a vostra disposizione. Il numero dei potenziamenti, la portata dei singoli incrementi e la soglia massima varieranno proprio in funzione del veicolo scelto. In questa versione domestica di Mini Motor Racing, rispetto alla versione mobile, fa la sua comparsa un nuovo veicolo: si tratta della vettura denominata “Prototype”, e non sarà immediatamente disponibile. Imparerete a conoscerla, da avversari, in modalità carriera nell’ultimo gruppo di gare. A dispetto di statistiche comunque non certo fuori scala, vi darà parecchio filo da torcere: il suo pilota, molto semplicemente, non sbaglierà mai una curva.
Il peso della competizione
Anche per questa nuova presenza appena menzionata, abbiamo potuto riscontrare un incremento della difficoltà rispetto alle versioni mobile che ricordavamo. D’altro canto, la possibilità di giocare con un joypad in mano ed uno schermo ampio, comodamente seduti, sono privilegi che in qualche modo è giusto “compensare”. Ad ogni modo, non preoccupatevi più di tanto: avrete modo di imparare, e la sfida diverrà tosta solamente nelle competizioni più avanzate.
In Mini Motor Racing X la Carriera, fulcro e fiore all’occhiello del gioco, non a caso figura in cima al menu principale, ed in mezzo è stata sdoppiata in due sotto modalità distinte. La prima, quella Classica, vi darà la possibilità di utilizzare solo delle scariche di Nitro per un breve e rapidissimo incremento della velocità. Resta a nostro avviso la più tecnica, riuscita e meglio bilanciata. La seconda modalità, denominata “X” proprio come la versione del gioco, propone un’ampia varietà di gadget sulla falsariga dei bonus tipici della serie di Mario Kart. Largo dunque a missili a ricerca, scudi energetici, chiavi inglesi rimbalzanti, tornadi e mine anticarro. Verrete omaggiati con uno di questi oggettini ogni volta che transiterete sulla linea del traguardo. Il tutto resta divertente, anche se in questo modo il gioco perde molto della strategia di gara e diviene negli esiti del piazzamento molto più randomico.
Non solo corse
Mini Motor Racing X è stato inoltre arricchito da numerose modalità aggiuntive, multigiocatore online e non, tutte ben concepite e sicuramente godibili. Tra di esse spicca indubbiamente la Bumper Ball: una sfida a pallone 2 Vs 2, in cui l’obbiettivo sarà quello di cercare di spingere la sfera nella porta avversaria. L’arena, o campo di gioco, metterà a disposizione dei contendenti un continuo rifornimento di nitro, indispensabile nei recuperi più disperati. Realizzare una marcatura non è comunque un compito particolarmente semplice, nonostante l’assenza di un effettivo portiere. Sicuramente la longevità di questa feature non è eterna, ma rappresenta ad ogni modo una gradita sorpresa.
L’ago della bilancia
Giudicare Mini Motor Racing X, a dispetto della categoria d’appartenenza perfettamente chiara e definita, è un affare decisamente arduo e delicato. Da un lato della bilancia ritroviamo un gioco divertente, appagante, giocabilissimo all’ennesima potenza ed arricchito d’interessanti nuovi elementi, prima su tutti l’ottima compatibilità con il PlayStation VR. All’opposto, è pur sempre un gioco già disponibile da quasi una decina d’anni in versione mobile al costo di pochi spicci.
Dove porre dunque l’ago della bilancia? È inevitabile che il prezzo a cui viene proposto, al momento del lancio (circa venticinque euro), sia davvero troppo elevato. Forse ancor più esoso è il DLC proposto: per la modica cifra di dieci euro potrete disporre di una vettura esclusiva (ma presente anche in versione mobile!), qualche livrea aggiuntiva per le carrozzerie e 5000 crediti da utilizzare in game.
L’impressione è che questi prezzi siano dettati dall’intenzione di far leva proprio sull’utenza che Mini Motor Racing lo ha già giocato all’infinito su mobile. Quell’utenza che lo ha amato e che ora è assolutamente interessata a rigiocarci, anche a caro prezzo. D’altronde, in un’epoca dove remaster e remake scalano le classifiche di vendite, pubblico, critica e dei titoli più attesi, non c’è da scandalizzarsi o stupirsi più di tanto. Infine, ricordiamoci sempre di una delle regole auree che ogni acquirente di materiale videoludico dovrebbe seguire: la cantonata non sta mai nel pagar caro un buon titolo, ma nel pagare relativamente poco una porcheria. E questo Mini Motor Racing X, anche considerati i contro, porcheria non lo è affatto.